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Lumezzane ha adottato il nuovo strumento urbanistico (Piano di Governo del Territorio) che governerà questa delicata fase di passaggio delle dinamiche urbanistiche economiche e sociali, ottenendo l’unanimità dei consensi.
Il voto unanime si era già verificato nel 1986, con il primo Piano Regolatore Generale, quando era Sindaco Damiano Scaroni ed Enzo Brunori Assessore all’Urbanistica: dopo un lungo periodo di gestazione e di confronto con l’opposizione, si era giunti ad un PRG ampiamente condiviso che passò con il voto favorevole di tutte le forze presenti in Consiglio Comunale
Lo stesso è accaduto pochi giorni fa, per il Piano di Governo del Territorio, con piena soddisfazione del Sindaco Silvano Corli e dell’Assessore all’Urbanistica, Carlo Seneci.
L’amministrazione attuale ha lavorato su un base tecnica già predisposta dall’amministrazione precedente. È pertanto corretto dire che alla realizzazione del documento di programmazione urbanistica hanno lavorato sia l’amministrazione comunale di centro-destra guidata dall’allora Sindaco Lucio Facchinetti, sia quella attuale di centro-sinistra, guidata dal Sindaco Silvano Corli. Va peraltro notato che la legge regionale n°. 12 del 2005 ha nel frattempo ridisegnato il senso e le linee dello strumento normativo, passando dal vecchio PRG all’attuale PGT, per cui è stato necessario un importante lavoro di revisione e di aggiustamento nel corso del 2006.
Per la redazione del nuovo PGT è stato istituito un apposito “Ufficio di Piano” coordinato dal Prof. Francesco Karrer docente all’Università La Sapienza di Roma. Il progettista è l’Arch. Gian Piero Pedretti Dirigente del Dipartimento interventi Territoriali del Comune, che ha redatto il complesso strumento di Governo del territorio in collaborazione con i consulenti esterni incaricati e con i dipendenti interni al comune.
I concetti più innovativi contenuti nel PGT sono quelli della perequazione e della compensazione, che generano i “diritti edificatori” con la possibilità di creare un vero e proprio mercato delle capacità edificatorie.
In alcune tipologie di destinazioni urbanistiche, i privati proprietari di aree già edificate potranno ricostruire in loco un volume in relazione a nuove previsioni che garantiscono un insediamento residenziale corretto ed adeguatamente dotato di parcheggi e di aree verdi. Se però le volumetrie esistenti sono in eccesso rispetto a questi nuovi indici, in qualche misura la volumetria in eccesso potrà essere trasferita, in altre parti del territorio (i cosiddetti ambiti di trasformazione, dove il perimetro di Lumezzane si espande). I medesimi diritti volumetrici in esubero, potranno addirittura essere liberamente vendute e commerciate tra gli operatori, creando un vero e proprio mercato delle capacità edificatorie.
Lo stesso concetto può essere applicato anche in caso di cessione al Comune di aree per opere pubbliche (Strade, parcheggi, verde pubblico ecc.), in questo caso, in alternativa all’esproprio, a fronte della cessione di tali aree, il Comune, anziché in denaro, attribuisce dei “crediti edilizi”/“diritti edificatori” che il privato cittadino può realizzare sulle aree appositamente previste dal PGT oppure può metterle sul mercato.
Lumezzane sperimenta dunque un meccanismo innovativo e già utilizzato in molti paesi esteri e che sta trovando recente applicazione in comuni importanti come quello di Roma e Milano.
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