L’area verde però, è solo l’inizio: molte sono le realtà sviluppatesi attorno a questo progetto e quelle ancora in via di sviluppo. Di certo non poteva mancare l’area bimbi, con altalene, scivoli, dondoli; giochi colorati per il divertimento dei più piccoli. Proprio lì accanto è stata costruita una grande fontana, sotto al silos della vecchia fabbrica Redaelli, il quale, forse, potrà diventare, con le dovute modifiche e le verifiche sulla sicurezza, una palestra di arrampicata.
Sempre a misura di giovani è il gruppo “Gardone Capannone”, ottimo esempio di come possa essere conveniente ed utile rinnovare un vecchio edificio invece che raderlo al suolo. Nei “capannoncini” vengono ospitate diverse realtà. Ad esempio il CAG, gestito dalla cooperativa Mosaico, importante per la crescita e l’aggregazione dei giovani e il gruppo “Coccinella” per i bambini da 0 a 3 anni e le loro mamme, un momento di gioco educativo che si tiene tre volte a settimana. Troviamo inoltre l’aula studio, che mi sono ritrovata a testare personalmente insieme, devo dire, a molti studenti universitari, segno che molti sentivano il bisogno di uno spazio silenzioso che coprisse le fasce orarie in cui la biblioteca comunale resta chiusa e, infine, la sala prove, che da ai gruppi musicali della zona la possibilità di suonare in libertà e senza disturbare, entrambe coordinate dai giovani volontari del gruppo. Anche l’associazione teatrale Palco Libero è ospitata nello spazio dei Capannoncini e, secondo i programmi si esibirà due sabati al mese (per informazioni visitate la pagina Facebook di “Gardone Capannone”).
Mi sembra interessante sottolineare che “Gardone Capannone” è un gruppo formato solo da giovani dai 16 ai 30 anni, magari inesperti, ma di sicuro attivi e volenterosi, tanto da dare vita alle molte iniziative, culturali e non, che gravitano attorno a questo piccolo edificio.
Ricordiamo “Sfide a colpi di ciak”, l’appuntamento del giovedì con la proiezione gratuita di film di successo, per il grande pubblico, ma a che più ricercati e in un certo senso di nicchia, le feste a tema e in maschera, i tornei di ping-pong e play-station, conferenze, serate di giochi di società e tanto altro, soprattutto perché, come spiega Thomas Pasotti, presidente del gruppo, “siamo aperti a tutte le proposte e accogliamo con entusiasmo chiunque voglia dare una mano”. Gli sforzi di questi giovani sembrano avere già dato, in quasi un anno, buoni frutti: tra qualche settimana, infatti, i “capannoncini” diventeranno un’associazione ufficiale, con membri regolarmente tesserati. Questo, però, “non cambierà la nostra apertura a nuove idee” assicura il presidente. Tra queste idee, spiccano due feste, in programma rispettivamente per l’apertura e per la chiusura della stagione estiva.
Utile si rivelerà anche il piccolo anfiteatro del parco, con le sue gradinate, che potrà essere palcoscenico per gruppi musicali, di teatro o danza. Parlando ancora di progetti utili, è doveroso fare almeno un accenno al percorso educativo che costeggia la passeggiata nel parco: piccole colonnine di legno che raccontano la storia dei partigiani in Italia e soprattutto nella nostra Valle e che, parallelamente, ci insegnano anche qualcosa degli alberi piantati nel parco, che sono poi anche tra i più diffusi nelle nostre zone. A conclusione di questa passeggiata pedagogica si giunge al monumento in onore della Resistenza: 10 colonne poste in semicerchio, che proteggono la pietra centrale, simbolo dei valori democratici, della nostra costituzione e dell’importanza dell’impegno dei nostri partigiani.
Forse in tutti questi mesi di freddo inverno non si è molto notata la differenza che uno spazio così centrale e ben organizzato possa fare dal punto di vista dell’aggregazione dei cittadini, ma con la bella stagione, che, finalmente, sembra arrivata, attirerà, si spera, molte famiglie e compagnie dei giovani e meno giovani che hanno il dovere, oltre che il diritto, di godersi quest’area.
Greta Rambaldini |