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L’introduzione del SISTRI, ovvero il sistema che controlla la produzione, lo stoccaggio, il trasporto ed il destino dei rifiuti ha, come ormai spesso accade, un’origine comunitaria che poi, calata nell’operatività nazionale ho avuto degli impatti a dir poco traumatici sulle imprese.
Così l’Associazione Artigiani, unitamente a tutto il mondo associativo provinciale e nazionale, ha mosso una serie di critiche esprimendo, fra l’altro, disapprovazione sull’operato tecnico ed operativo.
“Credo che la schizofrenia burocratica – afferma Enrico Mattinzoli, Presidente dell’Associazione Artigiani – stia assumendo forme che sfuggono ad ogni limite e ad ogni ragionevolezza. Tante, troppe persone si riempiono la bocca di semplificazione per poi accorgersi che quotidianamente vengono generati “mostri” che sempre più allontanano le imprese dalla volontà di agire nel rispetto dei valori delle norme. Il vaso è colmo!! Chiedo che qualcuno ci aiuti veramente a sconfiggere i burocrati, si impegni seriamente perché la denuncia dell’inefficienza di questo nuovo sistema pare che sia inascoltata dai più, nonostante le pressioni più che legittime vengono mosse da tutto il sistema e mondo produttivo”.
In questi giorni abbiamo stilato una hit-parade di ciò che non ci piace e questa classifica la pubblichiamo a denuncia di quanto l’Associazione Artigiani esprime in nome e per conto di tutti i soci che stanno adeguando, per l’ennesima volta, la loro struttura a questa nuova disposizione, peraltro coerente nell’idea, ma perversa nell’incapacità iniziale di applicazione.
Ecco la classifica di quanto viene contestato:
Obbligo di versare una quota d’iscrizione annuale a fronte di un “non-servizio”; Mancato funzionamento dispositivi USB; Servizio di Call Center inadeguato, spesso congestionato;
Leggibilità delle password d’accesso difficoltosa e spesso impossibile; Impossibilità di inserire modifiche anagrafiche autonomamente con l’obbligo di passare attraverso un Call Center che ha i limiti sopra espressi; Informazioni passate attraverso il sito contraddittorie e confuse; Sistema di ricevimento iscrizioni chiaramente inadeguato; Ritardi nell’invio dei dispositivi; Poca chiarezza nel calcolo dei contributi d’iscrizione da versare; Non riconoscimento delle iscrizioni “perse” causa blocco del sistema.
Ma la critica, crediamo, debba servire per dar forza alle pressioni che la nostra Confederazione sta esercitando sul Governo. Infatti da tempo Casartigiani ha evidenziato le difficoltà operative del sistema di tracciabilità del SISTRI ed ha sottolineato la necessità di una proroga della sua entrata in vigore prevista dal 1° giugno 2011.
A meno di quaranta giorni dalla sua obbligatorietà, il SISTRI non risulta essere ancora funzionante, giacché molti operatori, pur dotati dei necessari dispositivi elettronici, non sono ancora riusciti ad accedere al sito web. La maggior parte delle imprese non ha avuto modo di aggiornare il nuovo browser e l’aggiornamento del sistema, laddove effettuato, non ne consente di fatto la sua operatività, in quanto non invia le necessarie comunicazioni mail, apre delle schermate che poi non chiude e sovente si blocca.
Le istruzioni tecniche per effettuare informaticamente le diverse operazioni di gestione dei rifiuti, dalla registrazione di quelli prodotti, allo scarico nell’area movimentazione, al tracciamento con le black-box montate sugli automezzi, cambiano di continuo.
In una sola settimana si sono avute tre diverse versioni del Manuale operativo, mentre le guide per i diversi soggetti del ciclo dei rifiuti, produttori, trasportatori e gestori impianti finali, sono state addirittura rimosse dal sito per un loro ulteriore aggiornamento.
Ai trasportatori, infine, non viene nemmeno consentito di effettuare un congruo periodo di sperimentazione per testare la validità del sistema e indicare le criticità da superare.
In relazione a ciò è stato chiesta la necessaria sospensione del SISTRI e si auspica che venga accolta la reiterata richiesta, finora inascoltata, di rinvio del termine imposto al 30 aprile u.s. per il pagamento dell’oneroso contributo d’iscrizione al sistema, fissato proprio per coprire le spese di suo funzionamento, che sinora non è avvenuto.
“Forse - conclude Mattinzoli – sarebbe stato troppo semplice e logico pensare che il sistema fosse testato, inizialmente, su impianti di gestione di rifiuti di una certa portata e complessità, per verificarne l’efficienza ed efficacia attraverso alcune grandi realtà produttive strutturate a testare il SISTRI. Invece no. Così, ancora una volta, per garantire un principio di omogeneità, rivelatosi precipitoso e pasticciato, si è voluto che la FIAT e il parrucchiere partecipassero insieme al sistema: tutti stiamo vedendo con quali risultati”. |