Le intolleranze alimentari colpiscono 15 persone su 100, a tutte le età, ma nonostante se ne senta parlare sempre di più, sono ancora poco conosciute, e purtroppo questa percentuale è in costante continua crescita. Mal di stomaco, gastrite, calcificazioni ossee, ma anche cefalee, depressione e attacchi di panico, e tante altre innumerevoli patologie… tumore compreso.
Alla base di questi disturbi, soprattutto se frequenti e ripetuti, potrebbe esserci la reazione del nostro fisico ad uno o più cibi, nei confronti dei quali si è sviluppata un’intolleranza. La reazione dell’organismo non coinvolge il sistema immunitario e non provoca la produzione di anticorpi. Spesso le intolleranze agiscono per accumulo portando ad un persistente sovraccarico dell’organismo che non riesce ad autoregolarsi e ad un indebolimento del sistema immunitario.
Quali sono i cibi che causano il maggior numero di reazioni, che si tratti di allergie o intolleranze? In primo luogo tra gli alimenti incriminati troviamo latte e latticini, seguiti da frumento, lieviti e prodotti fermentati. Infatti, le cause più frequenti, anche se non uniche, di intolleranza alimentare sono da attribuire al lattosio e al glutine. Recenti studi hanno rivelato che il gruppo sanguigno di appartenenza ha uno stretto legame con il sistema immunitario. Quest’ultimo ha il compito di identificare e accettare tutte le cose che biologicamente ci appartengono e di distruggere tutto quello che non è simile a noi, dagli alimenti, ai farmaci, alle sostanze esterne. È quindi importante conoscere il proprio gruppo sanguigno per evitare l’assunzione di cibi nocivi.
Le lectine sono proteine presenti in abbondanza nei diversi alimenti, ma anche nei germi e batteri, e sono simili agli antigeni dei gruppi sanguigni e di conseguenza si comportano come nemici. Quando mangiamo un alimento contenente lectine incompatibili con il nostro gruppo, il sistema immunitario mette in moto meccanismi di agglutinazione nel tentativo di eliminare l’intruso.
Seguendo un programma alimentare studiato per il proprio tipo di sangue si potrebbe:
- evitare molte comuni infezioni virali e batteriche;
- perdere i chili di troppo, perché l’organismo si libera dalle tossine e dal grasso in eccesso;
- contrastare lo sviluppo di gravi malattie come i disturbi cardiovascolari, il diabete e l’insufficienza epatica, tumori… ecc.;
- evitare molti fattori responsabili del deterioramento cellulare, riuscendo così a rallentare il processo di invecchiamento.
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