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Vigilio Bettinsoli, membro del consiglio di amministrazione dello scalo bresciano, commenta il debutto dell’Hub postale: "Una grande vittoria e dimostrazione di forza, un appalto importantissimo che porterà altre soddisfazioni economiche ad uno scalo che dovrà diventare sempre più bresciano". Infatti il D'Annunzio dipende dal Catullo di Verona ma l'averlo destinato a centro di smistamento delle Poste apre, finalmente, nuove prospettive per l'aeroporto bresciano.
Fulvio Cavalleri, vice-presidente del D’Annunzio e presidente del Catullo, socio di maggioranza di Montichiari, alle prime battute del servizio postale è categorico: "Dal punto di vista aeronautico è andata splendidamente. Aver portato a termine fin dalla prima sera un compito del genere, con dodici aerei che vanno e vengono e 180 persone al lavoro tutte insieme sul piazzale, senza la minima scalfittura nemmeno a un dito, è per me motivo di grande soddisfazione. Questo significa - commenta Cavalleri - che quando ci si prepara bene i risultati non mancano. C’è poi la soddisfazione per l’impegno profuso dall’organizzazione, tutto il personale era presente in aeroporto, dal primo all’ultimo dipendente. Credo che un plauso vada esteso a tutti quanti per lo sforzo profuso". Cavalleri ha ripetuto le stesse cose al presidente Ugo Gussalli Beretta, all’estero per lavoro, che gli ha telefonato per sapere com'è andata.
Gli aerei atterrano a Montichiari tra le 11.45 e l’una della notte; portano la corrispondenza e i giornali freschi di stampa da tutta Italia. Tra le 2.30 e le 3.30 ripartono. In tutto sono 24 velivoli ("737" e "Md 80").
Aeroporto affollato di notte, ma desolatamente vuoto di giorno. Speranze per i voli passeggeri? Risponde Cavalleri; "Ribadisco un concetto più volte espresso: per fare arrivare i voli a Montichiari occorre rivolgersi alle compagnie low cost e le compagnie low cost chiedono un sostegno sul territorio per la promozione. Ai bresciani il compito di trovare queste risorse, come d’altra parte hanno fatto diversi scali altrove, nulla di nuovo".
Qual è la cifra necessaria? "Almeno due milioni di euro, per un programma biennale con più di una destinazione".
Si è persa traccia dell’accordo di collaborazione tra Bergamo, Brescia e Verona. "Il dialogo prosegue e credo che un piano industriale comune possa essere predisposto entro l’estate, se non prima". Roberto Toffoli, rappresentante bresciano nel Consiglio di amministrazione del Catullo aggiunge: "È stato conseguito un grande obbiettivo e con le poste lo scalo ha ottenuto l’operatività nell’arco di tutte le 24 ore. C’è molto da fare sul versante dei passeggeri e passi da compiere per trovare un accordo sugli equilibri interni al D’Annunzio". Per questo è auspicata la presenza nella società di tutti e tre gli aeroporti e della Regione Lombardia, e non sarebbe male se ci fosse anche la partecipazione del Veneto. In sostanza il futuro non è poi così nero come sembrava.
Franco Piovani |