Gian Piero Piardi, sacerdote, nasce a Pezzaze (Val Trompia) Brescia il 18 settembre 1942, quando il padre – arruolato negli Alpini – si trova in Russia nelle vicinanze del Don.
A due anni e mezzo si trasferisce col padre, Faustino Bortolo (1916) figlio di Giovan Maria PIARDI, e la madre Piera Gallia a SUSA (To). Studia e poi accede al Seminario vescovile e viene ordinato Sacerdote della Chiesa cattolica il 29 Giugno 1969 in SUSA. Celebra la sua “Prima” Santa Messa - come di rito nella terra natìa, di Pezzaze - il 13 Luglio dello stesso anno. Infatti, i Parrocchiani di Pezzaze - chiesa Arcipretale di Stravignino, sotto il titolo di Sant’Apollonio - gli dedicano il “sonetto” che segue. << Guardando a Te Ministro dell’Altare in un tempo in cui l’uomo pur avendo tanto bisogno del prete cerca così poco il suo ministero spirituale trepidanti i cristiani di Pezzaze più sensibili al problema religioso Ti sono uniti nella preghiera. Pezzaze, 13 Luglio 1969 >>.
Prima vice parroco alla Parrocchia di Sant’Antonino di Susa e poi a Sant’Evasio in città di Susa, una delle due Parrocchie cittadine, operando il suo apostolato tra le genti d’Italia che nel frattempo, in cerca di lavoro, hanno invaso l’intera Valle di Susa e la Val Sangone, sino ai confini dello Stato e della Nazione, pensose di come creare un avvenire alle proprie famiglie in formazione sin dal primissimo dopo guerra.
Con la famiglia di Faustino si reca a Susa anche la famiglia di Giuseppe Mattia Piardi da Pezzaze, fratello di Faustino. Nascono in entrambe le famiglie diversi figli: quattro quelli di Faustino e Piera e copiosi anche i nati da Giuseppe Mattia ed Iside Buscio anch’ella da Pezzaze.
{[Vedi la Genealogia delle due famiglie PIARDI (Pagina di Don Fabrizio Bregoli – PIARDI MAFÉ) in http://www.piardi.org/persone/p30.htm ]}.
Come si può leggere nelle precedenti righe di testimonianza proposte in questa stessa pagina ed in quelle, scritte da Don Gian Piero, pubblicate nella pagina dedicata al padre Faustino Bortolo ((http://www.piardi.org/persone/p26.htm )) emerge la figura di Don Gian Piero PIARDI – Uomo, Alpino, Alpinista, Cacciatore, Sportivo, Sacerdote appassionato della sua gente della Val Susa fermamente addentro nelle gioie e partecipe delle tribolazioni di questo eterogeneo popolo segusino anche se ben piantato in Valle, nonostante i forti venti naturali, di umore e di protesta sociale, che spazzano l’intera vallata alpina e le convalli. A SUSA, don Gian Piero non è il Signor Reverendo e neppure don Gian Piero, men che meno il Canonico della cattedrale, ma don Giampy o, addirittura, semplicemente Giampy.
Tutti lo conoscono, la gente lo stima, per la sua umanità accompagnata dall’osservanza dei princìpi e delle regole, cristiani e del dignitoso vivere dell’essere, e uomo e donna. Moltissimi, via via, sono gli incarichi di grande responsabilità cui viene chiamato, difficile ricordarli tutti, tuttavia ci proviamo: Giornalista e Direttore del giornale di Valle LA VAL SUSA, poi Presidente della proprietà della stessa testata giornalistica, Presidente della CARITAS Diocesana che lo vede impegnato su tanti fronti, ordinari e nell’emergenza, anche grave, con pesanti e ripetuti risvolti frontalieri (Bardonecchia, Frejus, Moncenisio), componente del Capitolo della Cattedrale di Susa in giovanissima età e non col solo scopo di Cantarvi, in Coro, il mattutino e le lodi, ma “Canonico del Duomo Cattedrale” per essere ancora più attivo verso la gente, la sua gente in cui crede, cresce ed è cresciuto con essa e per essa, soprattutto durante i popolari momenti di crisi, di lotta delle idee, del sano e salubre umano vivere, anche quando vi sono di mezzo (od implicati) i potenti ed i poteri forti con le mani sulle infrastrutture, per nulla attenti alle sofferenze della gente segusina. Carica umana e morale che di sicuro acquisisce, sempre che gliene mancasse di sua propria essendo doppiamente originario di Valtrompia (la paterna Pezzaze e la materna Marmentino). Uomo dell’impegno cristiano e solidale universale. Uomo che ben sa di essere tale e convinto da sempre, soprattutto dal giugno 1969, dello status definitivo ed incancellabile, inalienabile di “TU ES SACERDOS SECUNDUM ORDINEM MELCHISEDEC”: sacerdote, pastore delle gente, del popolo di Dio, qualunque sia la provenienza; fermamente convinto che la sorte definitiva ed ultima di ogni persona - uomo e donna – spetta, compete alla misericordia di Dio, al momento del “Giudizio”. Misericordia che ben ha appreso dai suoi valtrumplini: genitori, familiari, parenti ed amici, conoscenti cresciuti all’ombra (antica ed originale ed autentica) dell’ampio ed accogliente manto della Madonna della Misericordia della chiesa di San Nicolò di ETO di Pezzaze – terra dei Piardi e di quello che veste la Madonna della Misericordia di Savenone di Pezzaze venerata da cinque secoli nell’importante mariano santuario montano di Bovegno. Misericordia invocata, e da sempre, anche dalla Madonna della Stella (Santuario posto sulla sommità del colle che sovrasta le località di San Vigilio di Valtrompia e di Gussago in Franciacorta, che consente una veduta a 360 gradi che si estende a tutta la Franciacorta, appunto, per giungere sino all’Arco appenninico. Visitato da Don Gian Piero a settembre del 2008).
Parroco di ed in diverse altre Parrocchie della Diocesi di Susa, quasi mai in una sola Comunità, anzi quasi sempre con la responsabilità e la condivisione delle aspettative e delle angosce della gente di diverse Parrocchie contemporaneamente. Conoscitore impegnato sul campo delle problematiche umane ed umanitarie della gente segusina è uomo e sacerdote universalmente stimato. Responsabile per moltissimi anni della Pastorale del lavoro e dei migranti della Diocesi Segusina all’ombra di San Giusto. Ricopri la carica di Presidente dell'Istituto per il sostentamento del Clero diocesano di Susa, è Cappellano di alcuni sodalizi segusini; diresse, e scrisse con altri, per più di dieci anni, la pubblicazione annuale "Raccontavalsusa"; ha insegnato nelle scuole di Susa e dintorni. E’ penna facile e sciolta anche e soprattutto su temi difficili e spigolosi, ha la capacità di giungere immediatamente al sodo, all’essenziale, non demorde né nella vita né nell’azione e neppure nel discorrere e nel conversare; è tenace e coriaceo anche nella prova e nel far valere la ragione, nell’aiutare l’altro, gli altri a capire ed a comprendere ma è allo stesso tempo un signor ascoltatore dell’animo umano ancor più di quello tribolato ed in attesa di parole di speranza. E’ don Gian Piero Piardi da PEZZAZE, uomo e Sacerdote di Cristo per l’uomo.
Alcune sue parole scritte(ci) nel giugno 2000, quale presentazione del nostro Volume 2° I PIARDI: << (...). Ho però affermato che la storia già scritta ci induce a progettare la storia ancora da scrivere. E' gioco forza, a meno di tradire le nostre origini, progettare in sintonia; cogliere gli elementi portanti del passato per traghettarli, 'rinnovati nell'anima', nel terzo millennio. E' necessario sapersi mettere in ascolto di quanto ci giunge dal passato per cogliere in tutte la sua evidenza il presente e avere il coraggio di pensare in grande il futuro. (...) >>.
Cesare “Cesarino” Piardi
Presidente de “I PIARDI NEL MONDO”
con l’assistenza di Achille Giovanni Piardi |