|
Dopo aver visto il film e un bellissimo documentario sui tragici avvenimenti che hanno causato la morte di tante persone, finalmente i ragazzi hanno potuto vedere di persona i luoghi del disastro: ci siamo fermati a Longarone e, guardando la stretta montagna che porta alla diga, abbiamo rivissuto quanto visto nel film. La breve salita ci mostra una diga ancora integra, a dimostrazione che tecnicamente era stata ben costruita e solo l’orgoglio e l’egoismo avevano prevalso.
Un tuffo nelle fredde acque del Cellina ha mitigato il caldo e ci ha condotto alla base per la notte: una casa vacanza (con annesso ristorante) circondata dal verde e dalle montagne in cui i ragazzi hanno sfogato l’abbondante energia residua con giochi e canti. Il mattino ci ha visti far tappa a Belluno, città in cui abbiamo partecipato alla Santa Messa e pranzato sudando copiosamente (si era rotto il condizionatore). Il rientro è stato scorrevole fino all’ultimo imbocco del lago d’Idro dove una coda snervante ci ha accompagnato fino a Nozza.
Claudio Leni |