|
Max & Guru: sveglia: le beccacce sono in arrivo! |
|
Andar per beccacce
Anche nella media Valle Trompia c’è chi insegue con successo la beccaccia
La beccaccia è attiva principalmente al crepuscolo e di notte ed è l’unica specie tra tutti gli Scolopacidi che vive ritirata nelle macchie boschive, soprattutto nella fascia compresa tra i primi rilievi collinari e le quote medie (tra i 300 e i 1300 m s.l.m.). La beccaccia nidifica soprattutto in boschi misti o di latifoglie, con un buon grado di diversità vegetazionale; il nido è posto a terra ed è costruito con materiale apportato, seppure in piccola quantità. La beccaccia si nutre di piccoli animali del suolo, specialmente lombrichi e insetti. Durante la stagione invernale è però meno esigente: la si incontra, infatti, anche nei boschi riparali e di latifoglie di altro tipo e ricerca il cibo persino negli ambienti agricoli marginali. L’areale riproduttivo si concentra nell’ampia zona forestale centrale dell’Eurasia; la beccaccia è presente in modo discontinuo anche nelle regioni mediterranee e assente dall’estremità della Penisola scandinava. I contingenti nidificanti alle latitudini minori sono migratrici a media distanza (verso le coste atlantiche dei Paesi europei o il bacino del Mediterraneo), mentre al sud tendono ad essere sedentari, seppure in diverso grado. In Italia è migratrice regolare, svernante e nidificante. La localizzazione delle popolazioni nidificanti delle beccacce è poco conosciuta a causa delle abitudini elusive della specie e dell’irregolarità con cui occupa i siti; sembrano limitarsi alle regioni centro-settentrionali, soprattutto sulle catene alpine e appenniniche, fino all’altezza dell’Emilia Romagna. |