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 Edizione del 18/09/2012
 
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Hai mai sentito parlare di Echelon?
All’incirca quarantaquattro anni orsono, uno sconosciuto autore di fantascienza, scrisse un racconto breve, che la dice lunga sulle code di diavolo che il progresso trascina dietro di sè


  


Nella microstoria, lo scrittore racconta di una ricca signora, anziana, acida e boriosa, che voleva stupire le proprie amiche acquistando non importa a che prezzo, l’ultimo modello di televisore. Recatasi nel megastore più fornito della metropoli, esasperò per più di due ore un commesso chiedendo spiegazioni sul numero di canali, sul tipo di colore, sulla qualità delle immagini, eccetera. Il commesso sull’orlo della disperazione, chiamò il titolare. Il proprietario, intuendo che la facoltosa cliente avrebbe sborsato qualunque cifra per qualcosa di veramente originale, la condusse nel retro, dov’era ubicato il laboratorio per i prototipi. Al centro dello stanzone vi era un piccolo apparecchio televisivo, sul cui schermo si vedeva chiaramente l’interno di una camera. Sul letto, una giovane ragazza dormiva supina, il silenzio era rotto solo dal rumore del suo respiro, e l’unico movimento era quello del suo petto che si muoveva aritmicamente. ”Lo prendo“ disse la signora con un sinistro bagliore negli occhi.
Spero, cari, rari, lettori che voi siate altrettanto perspicaci della signora in questione, altrimenti è meglio che la vostra lettura termini qui. Quello sopra descritto è opera di fantasia, quello che segue no. Prima di accingermi alla stesura di quest’articolo, spacciandomi per giornalista, ho interpellato circa cinquanta persone. La domanda per tutti era: “Ha mai sentito parlare di Echelon?” La risposta è stata invariabilmente “ No”.
Il progetto Echelon, nasce durante la seconda guerra mondiale ad opera degli Stati Uniti. Nel 1946, con un accordo segreto negoziato in quell’anno, ma stipulato nel 1948, gli Stati Uniti si assicurarono la piena collaborazione della Gran Bretagna, e successivamente di altri paesi del Commonwealth: Canada, Australia, Nuova Zelanda. Il progetto Echelon consisteva nell’intercettazione attraverso gigantesche antenne, di telefonate, telegrammi, telex e trasmissioni radio. Tra il 1945 e i primi anni ’70 la NSA ( National Security Agenzy) e la GCHQ (Governemt Communications Eadquarters) hanno gestito in Scozia impianti di intercettazione dei segnali ad alta frequenza, finalizzati a spiare le trasmissioni provenienti dall’Europa. Il sistema di monitoraggio era costituito da un’immensa batteria di antenne paraboliche siglata “Flare 9” o “ Gabbia di elefanti”, antenne che potevano superare i quattrocento metri di diametro. Nel 1968 venne lanciato in orbita il primo satellite americano denominato “ Canyon”. Il satellite intercettore aveva il compito di monitorare i segnali provenienti dai fasci di microonde contenenti migliaia di telefonate, controllando così le comunicazioni di tutta la superficie terrestre. Molto più complesse furono le operazioni di intercettazione dei cavi sottomarini per le telecomunicazioni internazionali. Questi cavi dotati di fibre ottiche, a differenza dei sistemi spaziali, offrono potenzialità quasi infinite e apparentemente più sicurezza stante, l’ambiente nel quale sono posizionati. Nel 1971 il sommergibile americano U.S.S Halibut spacciato per “ Mezzo di soccorso di profondità” si collocò sopra un cavo che collegava i comandi militari russi di Vladivostck con la penisola della Kamchatka. Dalla camera di decompressione uscirono i sommozzatori, che applicarono all’esterno del cavo delle bobine di intercettazione. L’operazione diede i frutti sperati talché il sommergibile ritornò nel 1972 per avvolgere il cavo in un “guscio” a più ampia capacità. Il “giochetto” proseguì per dieci anni, solo nel 1982 un agente del NSA vendette informazioni riservate all’Unione Sovietica, tra queste vi era la descrizione accurata dell’operazione Halibut.
Naturalmente queste poche righe hanno solo sfiorato il problema delle intercettazioni, pensarle esaustive, sarebbe come mettere sullo stesso piano un antipasto macrobiotico tipo: due piselli, tre fagioli, un gambo di sedano e mezzo bicchiere d’acqua, e quello che venne consumato nel luculliano pranzo della “Grande abbuffata”. Il progetto Echelon, partorito dalla necessità di intercettare gli altrui segreti militari, si trasformò in seguito in un lucroso affare commerciale. Lo spionaggio industriale consenti a molte multinazionali americane un vantaggio non indifferente nei confronti delle concorrenti europee. Alla fine degli anni Novanta, il governo degli Stati Uniti si è vantato del fatto che l’attività di spionaggio nei confronti delle aziende straniere aveva fruttato al paese quasi 150 miliardi di dollari di esportazioni. Con l’avvento di internet, di computer sempre più sofisticati e di telecamere onnipresenti, il controllo sulle nostre azioni, scritti, e un domani pensieri diventerà totale. Ma questo sarà l’argomento di un prossimo articolo.
Per ora vi do un consiglio, non mio, ma di un filosofo, Epicureo, scomparso più di due millenni fa: “Vivete nascosti”. E quando qualche funzionario vi farà firmare un documento per la salvaguardia della vostra privacy, apostrofatelo come avrebbe fatto il Principe Totò: “Ma ci faccia il piacere!”


Vi lascio con una poesia di William H. Auden, un testo del 1966. È un vero peccato non aver fatto tesoro di quello che poeti come Auden avevano profeticamente previsto. Non averne voluto sapere, è solo colpa nostra.

AL CITTADINO IGNOTO
(A JS/M/378 Questo monumento marmoreo è eretto dallo Stato)


Fu reperito dall’Ufficio Dati Statistici come
persona contro cui non c’era alcun reclamo ufficiale,
e tutti i rapporti sulla sua condotta convengono,
che nel senso moderno di una parola antiquata,
egli era un santo.
Poiché ogni sua azione fu al servizio del Bene Comune.
Tranne che con la guerra, fino a quando andò in pensione
lavorò in una fabbrica e non fu mai licenziato,
ma soddisfece i suoi principali, la Funge Motors Inc.
tuttavia non era un crumiro o di idee bizzarre,
perché il suo Sindacato riferisce che lui pagava la sua quota,
(il nostro rapporto sul suo Sindacato rivela che esso era serio)
e i nostri esperti in Psicologia sociale hanno scoperto
che egli era popolare tra i compagni, e non disdegnava un goccio.
La Stampa è convinta che acquistasse un quotidiano al giorno
e che le sue reazioni alla pubblicità,
fossero normali sotto ogni aspetto.
Polizze emesse a suo nome provano che era debitamente assicurato,
e la sua Scheda Sanitaria mostra che fu una volta in ospedale,
ma ne uscì guarito.
Sia Inchieste di Mercato che Vivere Meglio, dichiarano
che egli era debitamente sensibile ai vantaggi del Piano Rateale,
e aveva tutto quanto è necessario all’Uomo Moderno,
giradischi, radio, auto e frigorifero.
I nostri ricercatori nel settore Opinione Pubblica sono soddisfatti
che egli manifestasse le opinioni adatte alle circostanze;
Quando c’era la pace, egli era per la pace;
quando ci fu la guerra egli ci andò.
Era sposato e aggiunse cinque figli alla popolazione,
quello che il nostro Eugenista considera il numero giusto
per un genitore della sua generazione.
E i nostri insegnanti riferiscono che non interferì
mai con la sua educazione.
Era libero? Era felice? La domanda è assurda:
Se ci fosse qualcosa che non andava,
lo avremmo certamente saputo.


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