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 Edizione del 17/10/2012
 
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Signore dei poveri, Signore degli ultimi…
Seicento milioni di euro, i mancati introiti dello Stato, stante una sorta di condono che il “tennico” Monti ha regalato al Vaticano


   Antonio Mastropasqua


Quattro milioni e cinquecentomila euro l’importo della multa che l‘Europa ci comminerà per non aver reso esigibili i seicento milioni di euro al maggior possidente di immobili in Italia. Vi porgo una domanda, chi dovrà sopperire con nuove tasse, o nuovi tagli a questi mancati introiti? Sono circa un milione le persone che in Italia “campano” di politica. Fratelli di … sorelle di … amanti di … padri di … figli di … cugini di … ruffiani di … escort di … amici di … eccetera, eccetera. Tutti infilati immeritatamente in consigli di amministrazione, banche, televisioni, radio eccetera, eccetera. Cinquantatremila euro il compenso mensile di Fiorito. Tremiladuecento i milioni di euro spesi dalla regione Lazio per la “comunicazione”. Sette miliardi e seicentomila milioni di euro ottenuti dalla Fiat dal 1977 ad oggi dai nostri governi. Praticamente gli operai hanno finanziato il proprio licenziamento. Quaranta gli indagati per il crollo dei capannoni in Emilia. Venticinquemila gli insegnanti di religione assunti dallo Stato italiano, ma scelti dal Vaticano (uno stato straniero) per diffondere la religione cattolica. Pubblicità occulta e molto ben remunerata. Novanta miliardi di euro i debiti che lo stato italiano ha contratto con le imprese e che a distanza di anni non ha ancora onorato. Prendersela solo con gli evasori non è propriamente elegante.
Stipendio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano “il comunista” 239.181 euro a cui va aggiunta un’immeritata pensione goduta da decine di anni di cui purtroppo non conosco l’importo. Stipendio di Mario Monti, presidente del Consiglio, detto anche “il tennico” 211.502 euro. Stipendio di Enzo Moavero, ministro per gli Affari Europei , 199.778 euro. Stipendio di Corrado Clini, ministro dell’Ambiente, 199.778 euro. Stipendio di Paola Severino, ministro della Giustizia, 195.255 euro. Stipendio di Francesco Profumo, ministro dell’Istruzione, 199.778 euro. Stipendio di Renato Balduzzi, ministro della Salute, 199.778 euro. Stipendio di Elsa Fornero, ministro del Lavoro, 199.778. Stipendio di Fabrizio Barca, ministro della Coesione Territoriale (???), 199.778 euro. Stipendio di Corrado Passera, ministro dello Sviluppo (quale?), 231.804 euro.
Il totale di questi emolumenti, in un paese civile, andrebbe detratto dagli stipendi dei nostri parlamentari, deputati, onorevoli, che si sono dimostrati incapaci di gestire l’economia del nostro paese.
846 milioni di euro gli utili per Poste. Tremila le persone licenziate. Sono 1.386.000 i ragazzi sotto i trentacinque anni che cercano lavoro. Dieci milioni di euro stanziati per Radio Radicale nel 2013 (ma non c’è già Radio Parlamento?). 270.000 gli esodati che rischiano di rimanere senza alcun reddito. Dal 2001 spesi ottanta milioni di euro per acquistare quattordici congegni elettronici da Telecom per controllare i detenuti ai domiciliari. Per altro con scarsi risultati. Un milione di euro viene speso ogni anno che Dio manda in terra per la carta igienica alla Camera (è pur vero che vi sono all’interno molte persone che hanno la faccia come il culo, però due miliardi delle vecchie lire…) Quarantasei per cento la pressione fiscale in Italia, al netto dell’IVA e delle accise sulla benzina. Paghiamo le tasse come la Svezia ed abbiamo i servizi come la Romania.
Solo di IVA e di IRAP vengono evasi nel nostro paese quarantasei miliardi di euro. Una milionata di euro l’anno viene spesa per l’affitto delle cinquantaquattro stanze occupate dai “tennici” che si interessano del ponte sullo stretto, che non si farà mai. Cinque, i miliardi di euro che in pochi anni hanno “risparmiato” le banche, tra evasione fiscale e aiuti di stato. Tre miliardi e cinquecento milioni, a tanto ammontano gli aiuti di stato elargiti al Monte dei Paschi di Siena per tappare i buchi del proprio bilancio. Quattrocentoquarantacinque milioni, è l’evasione fiscale contestata a Unicredit per operazioni durante la gestione Profumo. Quattrocentocinquanta milioni di tasse, più sanzioni e interessi che il fisco ha chiesto a Banca Intesa. Trecentoquindici milioni il valore del contenzioso fiscale sanato dalla Banca Popolare di Milano lo scorso anno. Quattrocento milioni di euro è costato il palazzo Lombardia voluto dal “Celeste” Formigoni. Quarantasette sono i milioni succhiati al san Raffaele, settanta alla fondazione Maugeri, dal faccendiere Pierangelo Daccò. Due i milioni di euro che il Consiglio regionale siciliano spende in “barberia”. Uno su tre dei consiglieri siculi ha avuto problemi con la giustizia. In soli sei mesi, la Rai ha perso centocinque milioni di euro. Venti i miliardi di investimento cancellati dalla Fiat. A un milione e duecento milioni di euro corrisponde lo stipendio del presidente dell’Inps Antonio Mastropasqua. Cinque virgola otto i milioni che Paolo Scaroni, amministratore delegato dell’Eni ha ricevuto nel 2011. Quarantacinque, tanti sono i miliardi del business dei signori delle Slot. 186.269 euro è il compenso del portavoce del “comunista” Fassino, 177.682 quello della portavoce di Alemanno, la signora, o professoressa, o principessa, Ester Mieli.
Il sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo, percepisce solo di pensione la misera cifra di ventimila euro mensili. Centonovanta sono i miliardi di fatturato “in nero” della criminalità organizzata. Cento i parlamentari indagati, ventisei quelli condannati in via definitiva. Circa duecento i militari morti a causa dell’uranio impoverito (chissà se era ricco). Mi fermo qui per carità di patria. Vi lascio con una manciata di versi che ho scritto quando avevo quindici anni all’incirca nel 1965.
Signore dei poveri, Signore degli ultimi, Signore dei disperati… Perché non esisti?


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