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La pizza sta agli italiani come lo spiedo ai bresciani. Ecco la formula gastronomico-matematica per stimolare la curiosità a chi non conosce ancora la tradizione dello spiedare nella provincia di Brescia, un’arte ed una passione, una tradizione ed una filosofia di vita che contraddistingue una società altrettanto laboriosa ed efficiente.
Infatti non si può parlare di spiedo senza tracciare una storia del settore armiero bresciano e dell’arte di lavorare il ferro. Solo ultimamente la tradizione diventa cultura gastronomica, si trasforma in ricettività.
Il Comune di Serle è, da qualunque angolatura si voglia inquadrare la storia dello spiedo, un’autentica capitale, ricca sia di tradizioni nella caccia sia nell’ospitalità. Per questa ragione Enti come Comune e Pro Loco ed i ristoratori locali hanno creduto, da anni, nell’importanza di valorizzare lo spiedo come elemento culturale e di proposta turistica.
Poi, nel 2010, la svolta. L’Amministrazione comunale ha voluto dotarsi di Denominazione Comunale (DE.CO.) proprio per lo spiedo. Con la DE.CO. si vogliono, prima ancora che valorizzare, tutelare i prodotti (alimentari e artigianali) e le preparazioni alimentari, mantenendole legate alle consuetudini del territorio e potenziandone la tipicità. Un viaggio nella cultura materiale dei luoghi, quindi. Ma soprattutto, attraverso questo strumento, si è dato nuovo impulso all’accoglienza nei ristoranti, che hanno visto nell’azione dell’Amministrazione, la giusta occasione per promuoversi.
Un viaggio a Serle alla scoperta del suo spiedo è quindi un dovere per ciascun buongustaio: la meticolosità nella preparazione delle carni, la professionale esperienza delle lunghe cotture ed il gusto unico dell’alternanza di lombo di maiale ed uccelletti mette a dura prova chi si dichiari perennemente a dieta. Ma l’opportunità del tutto unica per assaporare l’autentico spiedo è arricchita dalla possibilità di conoscere l’altopiano di Cariadeghe, un microcosmo a pochi chilometri da Brescia rimasto intatto negli anni.
È da queste condizioni che è nata la volontà ed il desiderio di invitare a Serle molte delle realtà italiane che si stanno distinguendo nella preparazione dello spiedo perché questo centro abitato stretto tra il capoluogo e la Valsabbia, elettosi a capofila o capitale, possa essere riconosciuto da sempre non solo come tenutario di indimenticabili tradizioni, ma possa riprendere ad essere, come negli anni Cinquanta, riposante luogo di villeggiatura.
Se venite a Serle la bellezza dei luoghi e la passione dei ristoratori tenteranno di incantarvi proprio per questo.
Riccardo Lagorio |