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È stato un bell’incontro, ha capito che potevo benissimo far conoscere il mio libro “L’Albero della Scrittura dalla Preistoria a Gutenberg” ai ragazzi delle Medie. Così con una gran borsa colma di libri ho varcato la soglia e ho conosciuto la Professoressa di Italiano Dott.ssa Scalvini. Ci siamo capite subito, lei appassionata della Stampa, io appassionata sulla ricerca della scrittura.
Di quest’incontro con i ragazzi ho ricevuto questa relazione:
“Siamo i ragazzi della Prima B dell’Istituto Comprensivo di Gardone Val Trompia. Quando la Professoressa di Italiano ci ha annunciato che avremmo avuto un’ospite in classe per qualche lezione, non ci aspettavamo proprio un ciclone come la signora Pioletti!
Alba Pioletti, una scrittrice che ha la passione della scoperta, ha scritto di recente un libro “L’Albero della Scrittura dalla Preistoria a Gutenberg”. Lo sta spiegando nelle scuole catturando l’interesse di molti ragazzi come noi.
“Un ragazzo bussò alla porta della Biblioteca…”: il libro parla di un ragazzo di nome Davide che entra nella Biblioteca in cui Alba lavora, e viaggia nel mondo misterioso della storia della scrittura, da tavolette d’argilla miracolosamente ritrovate a dipinti nel deserto e graffiti sulle rocce, a meravigliosi Codici Miniati.
La storia della Scrittura è come la storia dell’umanità, o di ciascuno di noi.
La signora Pioletti l’ha rappresentata in un albero genealogico, che ci mostra l’evoluzione dei caratteri alfabetici, ma anche il ruolo di scritture non alfabetiche, come pittogrammi e geroglifici (i geroglifici sono i pittogrammi egiziani).
Sono proprio quei “nonni” pre-alfabetici a rivelarci il legame profondo tra scrittura e simboli, suoni, preghiera, evocazione, immagine.
Per la prima volta la carta c’è sembrata non più un mezzo ovvio e quotidiano, ma una grande scoperta, e il più recente di una lunga serie di materiali scrittori.
La signora Pioletti ci ha “portati” in Mesopotania su tavolette d’argilla, in Egitto a fabbricare supporti con la pianta del papiro, a Pergamo dove il re decide di combattere il monopolio egiziano sul papiro facendo conciare le pelli degli animali fino a farle diventare… pergamena.
Foglie di ulivo, corteccia del tiglio che contiene al suo interno una pellicina chiamata “liber”, da questa pellicina prende il nome “il libro”, lino, pietra, marmo, piombo, tavolette di legno spalmate di cera, gli “ostraca” usa e getta, stracci macerati, la canna di bambù appuntita per scrivere.
Tanti modi di usare la natura per lasciare una traccia di sé o per mandare messaggi importanti, o, soprattutto, per fare i conti.
Le bellezze più stupefacenti dei Codici Miniati ci hanno fatto entrare in un mondo, quello di San Benedetto, dove gli Antifonari, parole e immagini s’intrecciano, e ancora oggi dopo tanti secoli ci trasmettono la nostra civiltà.
Le lezioni sono state anche, per qualcuno, un vero e proprio laboratorio: un nostro compagno molto bravo nel disegno, ha imparato i geroglifici, e, inventandone di suoi quando gli mancavano le lettere necessarie, ha realizzato striscioni con i nostri nomi scritti in geroglifico.
L’esperienza e le lezioni fatte con Alba ci sono piaciute molto, perché per spiegare usava parole semplici e ogni tanto faceva qualche battuta sdrammatizzando la situazione e rendendoci più attenti.
Queste lezioni ci hanno veramente coinvolti, e ci hanno fatto venir voglia di seguire la nostra Alba-Sherlock Holmes sulle tracce della storia: forse anche a qualcuno di noi capiterà un giorno nel deserto, o in Val Trompia, di scoprire un tassello di questo puzzle meraviglioso”.
Non avrei mai creduto di trasmettere ai ragazzi la voglia di conoscere e di esserci riuscita.
I geroglifici testimoniano quest’evento così importante per me. Prima ho fatto conoscere ai bambini delle elementari i Codici Miniati portandoli poi nei Musei ora ai ragazzi delle medie la voglia di conoscere le nostre radici. Sicuramente devo ringraziare i professori che seguono i ragazzi, è stato bello incontrarli e condividere con loro questa mia ultima fatica.
Alba Pioletti |