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Non erano numerosi alla Messa concelebrata dal vescovo Giulio Sanguineti con preti-giornalisti nella chiesa del Centro Pastorale Paolo VI in via Calini. Qualcuno in più nell'incontro prima del pranzo che, com'è tradizione il presule offre a quanti partecipano all'iniziativa prendendo parte pure alla discussione che segue il rito religioso. Ed è forse questo il momento più importante, riferendo in termini giornalistici, della giornata. Inizia il Vescovo con una relazione, poi i giornalisti domandano; il presule, od un suo incaricato rispondono.
Il Vescovo ha comunicato alcune novità. Una riguarda l'avvicendamento all’Ufficio comunicazioni sociali dove mons. Gabriele Filippini (già direttore del settimanale diocesano "La Voce del Popolo") nominato parroco in città di San Nazaro e Celso e vice direttore della rivista "Madre", passa la responsabilità a don Adriano Bianchi che diventa nuovo addetto stampa per la Curia.
Un'altra novità è relativa al riconoscimento civile della Cattedrale quale "Ente canonicamente autonomo", col compito di custodire la testimonianza della fede, della storia e della vita dell’edificio in modo da valorizzazione gli aspetti culturali del luogo simbolo della città attraverso attività di ricerca, accoglienza e cultura. Legale rappresentante del nuovo organismo è il vescovo che rilancia il ruolo del Capitolo dei canonici, la cui appartenenza non dovrà più essere considerata la "conclusione del ministero, ma un servizio alla diocesi, magari a tempo determinato". Del "Capitolo" hanno fatto parte personaggi di grande prestigio nella storia della chiesa bresciana quali: Lodovico Pavoni, Mosè Tovini, i vescovi Carlo Domenico Ferrari, Giacomo Maria Corna Pellegrini, Giacinto Gaggia. Oggi il vescovo chiede al Capitolo un cambio di mentalità in armonia con quanto stabilito dal Concilio Vaticano II, che ne delinea l’operato nella funzione di "organismo orante" al servizio della Chiesa.
Tra gli argomenti della relazione di mons. Sanguineti un tema di attualità che riguarda i media ai quali è chiesto di "Educare l’audience", cioè "tentare di capire gli altri affinché questi altri abbiano a capire la verità e ne siano serviti".
Certamente fedeltà alla cronaca quotidiana, ma anche qualità dell'informazione dal punto di vista sociale. Ed a questo proposito il Vescovo ha parlato dello sfratto di trenta nomadi da un Comune della provincia, episodio per il quale egli ha già fornito un giudizio pastorale in quanto un episodio simile "dovrebbe mobilitare l’opinione pubblica. Circostanza possibile solo con inchieste mirate sull’accaduto e l’analisi del contesto sociale nel quale sono maturati i malumori della cittadinanza e la relativa decisione dell'Amministrazione".
IL vescovo ha pure svolto considerazioni sulla visita pastorale alla diocesi che ha consentito una verifica in termini positivi su diverse attività negli: oratori, nelle unità pastorali, nei movimenti e nei consigli zonali.
Sarà, quello di quest'anno, l'ultimo incontro di mons. Sanguineti con esponenti dell'informazione? Il vescovo compie 75 anni il 20 febbraio ed il suo mandato di governo della diocesi che conta 900 sacerdoti, è perciò prossimo alla conclusione. "Penso che a giugno lascerò la diocesi, ma sono disponibile ad accogliere le richieste di proroga da parte del Vaticano", è la risposta con la considerazione che se non si verificheranno richieste esplicite da parte del Vaticano, il nuovo pastore dei bresciani dovrebbe insediarsi in diocesi nel prossimo autunno.
Franco Piovani |