A Carlo, affettuosamente ( VERSIONE TESTUALE )L’ho conosciuto, per il tramite di un altro vero amico qual è stato Egidio Lazzari, quasi quarant’anni fa.
Egidio lo chiamava “il primario” ed io ho continuato così. Carlo era “primario” nel senso etimologico del termine: un medico bravissimo, professionalmente all’avanguardia, sempre “il primo”, il primo ad intervenire, il primo ad esserci, il primo a chiederti come stavi, il primo ad essere dispiaciuto del tuo dolore e della tua malattia. Sempre impegnato, sempre indaffarato, sempre in prima linea nel momento del bisogno, sempre su e giù per l’Alta Valle, sempre accanto ai suoi ammalati in ospedale, alla Casa di Riposo, alle visite specialistiche, a casa. Per tutti Carlo Della Torre aveva un pensiero, un affetto, un’idea, una soluzione, un consiglio, un sorriso…
L’ho visto tante volte stanco, ma sempre rispondeva al telefono… poteva essere qualcuno che aveva bisogno di lui. L’ho visto tante volte lasciare un incontro, una compagnia, un gruppo di amici per “volare” (si fa per dire, con la sua tradizionale vettura) da un bisognoso, per intervenire a favore di un sollievo corporale.
È stato un medico di popolo e popolare: un medico tutto d’un blocco con nel cuore, nella mente e nell’animo una sola idea, quella di aiutare l’ammalato. Per Carlo non c’erano uomini, donne, giovani o anziani. Tutti avevano da lui un’uguale attenzione ed un’uguale possibile soluzione al malore di un attimo o ad una malattia prolungata.
E tutti lo hanno apprezzato, tutti ne evidenziavano e ne evidenziano la sua predisposizione ad aiutare tutti sempre ed in ogni momento.
Sarebbe facile per me ricordare le infinite volte in cui ci siamo visti e frequentati, ma mi risulta più semplice e più affettuoso pensarlo, nel periodo estivo, accanto ai miei genitori in quel di Ludizzo di Bovegno dove, con i comuni amici Dottor Mino Pelliccioli e Fabrizio Tanghetti, da ormai una decina di anni il suo consulto medico veniva regolarmente richiesto ed aspettato.
Ora Carlo mancherà davvero ogni giorno che passa un poco di più, ma sono e siamo tutti sicuri che il suo dolce sorriso e la sua sicura presenza aleggeranno con noi ed intorno a noi.
Ciao Carlo, avevi proprio ragione tu: la vita va apprezzata e goduta, come la salute, finché c’è e quando c’è., senza mai dimenticare quanti la vita e la salute non l’hanno più, come spesso solevi ricordare con saggezza. È anche per questo che non potremo assolutamente dimenticarti. Con affetto
Piero Gasparini
A tutti i familiari il più affettuoso pensiero da parte di tutti noi
del VALTROMPIASET-IL GIORNALE DELLA VALTROMPIA
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