Gocce di storia ( VERSIONE TESTUALE )Pietro Novelli
della Val di Scalve
si sposa a Pezzaze
1599, aprile 19
A.P.P., Libro dei Matrimoni (1578-1607).
Pietro Novelli del Comune di Scalve contrae matrimonio in Pezzaze con donna Domenica, figlia del defunto messer Pietro Zilberti di Pezzaze, alla presenza di don Cristino Carlotti, essendo testimoni messer Graziadio Zilberti e messer Pietro Imeldi di Pezzaze. In calce all’annotazione vi è l’attestazione di don Giacomo Morelli, rettore della parrocchia di Scalve in ordine alla regolarità delle pubblicazioni ivi effettuate.
Pezzaze nel “Catastico Bresciano” di Giovanni da Lezze (1609-1610)
Biblioteca Queriniana Brescia, ms. H. V. 1-2, ff. 627 r.-628 r.
“Pesazze, Comune con le terre infrascritte: Davano, Monder, et Trivignoro, Pesazzole, Cevinon, Lavon, Eto, Laial, et Rebech.
Fuoghi n.° 300.
Anime utili circa 500.
Vecchi, donne, et putti 1400.
Lavorano queste genti alle Miniere, [...] havendo un forno da ferro, et cinque fusine grosse, che lavorano ferro per fabriche, et per l’Agricoltura, martelli et simili instrumenti per uso del Paese, et di terre aliene”.
Nei Comuni di Collio, Bovegno e Pezzaze “vi sono anco delle miniere d’argento perfetto, nei quali per i tempi passati si essercitavano, ma hora restano imperfette per mancamento di maestranze, essendo soliti di servirsi da Maestri todeschi, che hora non si possono condure con utile, volendo loro pagamenti eccessivi, et lavorano poco.
Et per questa causa alcuni familiari del signor Duca di Mantova già alcuni pochi anni si erano investiti della minera nominata le Togie, ma havendo speso molte migliaia de ducati, hanno abbandonato l’impresa massime che detta Minera è danneggiata dalle acque, alle quali non hanno potuto ritrovare riparo.
Le persone per il più sono povere et le principali che hanno qualche cosa sono li Fracazzini, Gabiolli hanno d’entrata ducati mille in circa, la famiglia di Ricadelli povera d’entrada in generale tra tutti loro intorno ducati 5 mila.
Due de quali sono Medici, l’uno habita in contado, et l’altro nella Città”.
Per quanto riguarda il tentativo del duca di Mantova, alcuni importanti documenti pubblicati da Leonardo Mazzoldi ci informano che le maestranze di Pezzaze erano ritenute più capaci di quelle tedesche, sia per la conoscenza dei siti minerari sia per l’intensità del loro modo di operare; le spese da sostenere erano tuttavia eccessive e lo stato dei luoghi non si presentava certo soddisfacente a causa dell’abbondante presenza di acqua nelle gallerie; dopo aver ipotizzato l’installazione di una ruota ad acqua per “poter mantenere sgombro lo scavo”, l’impresa venne definitivamente abbandonata, probabilmente alla fine del 1595. Cfr. L. Mazzoldi, Miniere di proprietà dei Gonzaga in territorio bresciano, in “Commentari dell’Ateneo di Brescia per l’anno 1963”, Brescia 1965, pp. 165-199. Vedi in particolare il documento 21, pubblicato alle pagine 192-193, che reca la data del 3 settembre 1595.
Da rilevare è all’inizio il toponimo storpiato di Stravignino, quello di Savenone è “Cevinon”, cui seguono poi Aiale e Rebecco.
Per “fuochi” s’intendono le famiglie, mentre le “anime utili” sono le persone atte al lavoro, produttive. Gli abitanti risultano essere 1900. Riguardo ai benestanti citati, celebri sono i Fracassini di Collio (alcuni furono anche stampatori dal 1502 al 1538); i “Gabiolli” forse sono i Gabrieli di Pezzaze, mentre lo storico Antonio Fappani (Enciclopedia Bresciana, Brescia 1999, vol. XV, p. 30, sub voce Richiedei o Richiadei o Richiedeno) dubitativamente propone di identificare i “Ricadelli” con i Richiedei, ipotesi assai probabile.
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