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 Edizione del 22/06/2015
 
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Gocce di storia

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Gocce di storia
( VERSIONE TESTUALE )


PER IL SENTIERO DI BEDOLE
1658, maggio
A.C.P., Annali di Pezzaze, ff. 76-77.

Il 19 maggio il Comune “dà incombenza” di vendere un fienile in Pezzazole, già appartenente al defunto Faustino Minelli, in procinto di cadere; con atto del notaio Giovannantonio “Ricchiedei”, il giorno seguente Salvino Grotti e Paolo Galvagno, “giusdicenti di Pezzaze, con libertà del Consiglio di Valle”, circa la contesa tra il Comune di Pezzaze e Gian Antonio Sedaboni per il sentiero “di Bedole” sentenziano che il sentiero sopra la stalla ed il fienile “di Bedole sia levato, e posto per la corte della stalla, o tesotto tirando dentro tra la possessione della chiesa parrocchiale di Pezzaze, e quella del detto Sedabone”, così che il sentiero per due parti sia “in quello di detta chiesa, ed una parte in quello di esso Sedabone, e tirando dentro tra l’arativo, ed il lironivo, e dar capo, o fine in quello di Paolo Bregolo alla strada per dritta linea” (“Libro Consiglj H”, f. 148 e “in fine”).


LA FOLGORE CHE UCCIDE
1703, maggio 26
A.P.P., Libro de’ Morti (1685-1869).

Salvatore figlio del defunto Filippo Moratti (“de Moratis”), originario della Valle Camonica, dopo aver condotto le pecore sui monti per l’alpeggio estivo, giunto al monte detto Prato nuovo, in territorio di Pezzaze, precisamente nella località detta “Savorit” o “Piculcia” (‘Pigulse’), ed avendo ivi pernottato sotto un abete, viene colpito alle 5 del mattino da un fulmine e perde la vita all’età di 50 anni. Muore con lui una parte del suo gregge, composto da 377 pecore, tre capre e due cani. Lo sfortunato pecoraio viene trasportato a Mondaro, e il giorno 27 maggio prima del vespro, viene sepolto nel cimitero di Pezzaze.

“PROCLAMA IN MATERIA
DE UCELLARE”
1752, febbraio 27
A.C.P., Libro Consiglj (1733-1757).

Il 27 febbraio 1752 viene pubblicato il proclama, datato 22 gennaio 1751, “in materia de ucellare, che proibisce uccider uccelli dal dì primo di Quaresima in sino l’ultimo di Luio”.

CESSIONE DELLA
“CONDOTTA”
DELL’OSTERIA DI MONDARO
1771, febbraio 16
A.S.B., Notarile Brescia, Sedaboni Giuseppe, notaio in Pezzaze, filza 13435, ad diem.

Giovanni fu Giambattista Turini, oste “attuale” nell’osteria di Mondaro, non potendo più sostenere il peso della conduzione di una simile attività, cede la “condotta dell’osteria” medesima al signor Lodovico Gabrieli. Questi il 16 febbraio 1771 accetta di diventare oste e di pagare un affitto di piccole lire 130 annue al Comune di Pezzaze, a far data dal primo marzo del 1771 per terminare il giorno 30 settembre 1772.


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