Ricerche e proposte di tradizioni e cultura locale ( VERSIONE TESTUALE )Relazioni con il Comune di Pezzoro
1548, marzo-1572, luglio
A.C.P., Annali di Pezzaze, f. 495.
Nel marzo del 1548 il Comune paga totalmente il bosco nella contrada del “Corno de’ Muratelli” a Pezzoro, comprato da Bono Piardi ed in giugno decide di acquistare dal Comune di Pezzoro il monte di Gale con la condizione che tutte le persone che intervengono alla vendita obblighino se stesse alla manutenzione (“Libro Ragioni D”, f. 243 e “Libro Consiglj D”, f. 39); nel luglio del 1572 – essendovi lite per boschi tra il Comune di Pezzaze e quello di Pezzoro – quest’ultimo viene condannato (“Libro Ragioni E”, f. 119).
Per la croce ed il tabernacolo della parrocchiale di Pezzaze
1605, luglio-1606, giugno
A.P.P., Libro “Legati”, f. 158 v.
Il 2 luglio 1605 “in Milano”, come dalla relativa “nota”, risulta che la croce d’argento, evidentemente destinata alla parrocchiale di Pezzaze, costa “ducatoni 127 1/4 di Milano a lire 5 soldi 16 l’uno”, cioè lire 737 e soldi 18, di cui lire 534 e soldi 18 per l’argento e lire 203 per la fattura; la cifra corrisponde a lire 928 soldi 18 denari 6 “di piccoli” di Venezia, “cioè berlingotti che sono scudi 132 e berlingotti 4 e m.ti [cioè marchetti] 18 soldi 6 da Berlingotti sette
francesconi ongari 17 a lire 8 140
Cabotto d.ni [ossia ducatoni] 100
a lire 5 soldi 16 580
Ludovico Gabrieli ha conti per saldo lire 17 soldi 18”.
Alla data del 15 giugno 1606 – che precede il resoconto suddetto – si attesta:
“Il Tabernacolo fù compito, et pagato” 98 scudi.
Anche questo arredoo sacro è di pertinenza della chiesa di S. Apollonio.
n curioso soprannome
1621, ottobre 12
A.P.P., Libro de’ Battezzati (1608-1875).
Alle cerimonie ufficiali del battesimo di Bartolomea (“Bartolamia”) Balduchelli, figlia di Filippo e di Domenica, celebrato in Pezzaze, funge da padrino un certo “Antonio Macharin detto il Lenis”, abitante a Pezzazole, ma di probabile origine forestiera. L’acqua battesimale era stata data “per necessità da madama Oratia Balduchelli”, ostetrica.
Lascito per la santella “del Corlino” e altri legati di Gian Pietro Gabrieli
1623, marzo 7
A.P.P., Cappellania di S. Rocco, legati, ad diem.
Gian Pietro fu Battista Gabrieli di Pezzaze nel testamento rogato dal notaio Gian Francesco Bregoli lascia alla chiesa della Madonna di Savenone lire 3 di olio buono e mezzo scudo e altrettanto alle scole del Santissimo e del S. Rosario di Pezzaze; ordina di celebrare le messe di S. Gregorio in S. Apollonio di Pezzaze ed altre cento messe dove parerà ai suoi eredi, e di distribuire a tutti quelli di Pezzaze mezza lira di sale per ciascuno; inoltre dispone che nel “ghisiolo del Corlino” siano dipinte le effigi “della Madonna et del Signore et di Santo Pietro suo avocatto”.
Se i suoi eredi entro due anni dalla sua morte non avranno eseguito i predetti lasciti, il rettore di Pezzaze don “Quaranta Quaranti” e Antonio Gabrieli, nipote del testatore, come commissari del medesimo, potranno vendere “il campo del Coletto sopra le case per satisfar tali legati”.
Un attestato
di buona condotta
1644, maggio 17
A.S.B., Notarile Brescia, Richiedei Benedetto, notaio in Lavone, filza 5390, ad diem.
In occasione del “Sindicato” della Vicinia di Pezzaze, convocata “nella piazza de santo Rocho loco solito”, il signor Andrea Bernardelli chiede che per suo figlio Carlo “sia fatto un pubblico attestato della qualità della persona”, per poterlo presentare davanti alla giustizia.
Perciò viene pubblicamente riconosciuto che “detto Carlo è giovane quieto et pacifico che non fa profetione d’armi, ma assiduamente tende à lavorare per sostentare sè et la famiglia di suo padre, con sodisfatione di tutti, essendo per le sue bone qualità universalmente amato”.
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