Cooperativa L’Aquilone: Noi abbiamo un sogno ( VERSIONE TESTUALE )È sempre un gran piacere, per me e per i nostri operatori, ma anche per tutti voi immagino, ritrovarsi ogni anno per questa festa. La prima sensazione che si ha, trovandosi in così tanti a festeggiare un anno di attività da voi svolte a titolo di volontariato, è quella dell’appartenenza. Personalmente mi sento, ma anche gli operatori ed anche tutti voi credo, di appartenere ad un gruppo di persone motivate, impegnate, non per il proprio interesse personale, ma per il benessere delle persone che usufruiscono dei nostri servizi mettendo a disposizione ben 4.625 ore in un anno. Avere un gruppo di persone sensibili, motivate che ti sostengono in un’attività delicata e impegnativa come quella della cura alle persone con gravi e gravissime disabilità, ci aiuta e qualifica il nostro operare quotidiano. A voi tutti a nome degli operatori e dei famigliari un grazie grande, grandissimo. Permettetemi però, convito di interpretare anche la vostra volontà, di ringraziare, io per primo, la Cooperativa l’Aquilone che dandoci la possibilità di impegnarci in questa bella e significativa attività ci gratificano e ci mantengono giovani nonostante l’età.
Il nostro sogno non è il grande sogno che ha avuto Martin Luther King prima che lo uccidessero. È un sogno molto più modesto ma, per la nostra comunità e per le persone che usufruiscono dei nostri servizi ed i loro famigliari, ha la sua importanza. Il sogno si fonda su dei dati che abbiamo rilevato dopo un fatto accaduto al nostro centro diurno disabili che ci ha obbligato a riflettere sul futuro delle persone che frequentano i nostri centri. Ci siamo soffermati sull’età di queste persone e sull’età dei loro genitori. Questi dati ci dicono che, molto probabilmente, la stragrande maggioranza di queste persone sopravviveranno ai loro genitori. Ed ecco il sogno! Vorremmo avere un luogo confortevole, in centro alla nostra comunità per rispondere positivamente ai problemi delle persone disabili, quando queste rimarranno senza i genitori e senza parenti stretti che li sostengano ed evitare loro lo sradicamento dalla comunità e dai luoghi dove hanno vissuto.
Per trasformare il sogno in realtà dobbiamo cercare e trovare dei contributi che coprano almeno il 50% del costo che sarà di 800.000 euro. Noi con le nostre capacità e con il risparmio sull’affitto che avremo con la realizzazione di una struttura che contenga sia il Centro Socio Educativo sia i locali per dare un alloggio a queste persone, potremo accendere un mutuo per 200.000 euro. Per la differenza contiamo sulla generosità dei valtrumplini. Dobbiamo avere dal Comune di Gardone V.T., non al prezzo con il quale ha messo all’asta, ma, ma in comodato d’uso gratuito per 60 anni l’edifico dell’ex Enel e l’area circostante. Occorre anche ovviamente stendere, con gli enti locali, ed il contributo dei famigliari delle persone disabili, con le cooperative sociali e le associazioni di volontariato del territorio, un progetto che risponda alle reali esigenze delle persone disabili che non hanno e/o quando non avranno più i loro genitori.
Cosa prevede di realizzare il sogno? Nel seminterrato servizi come lavanderia, magazzino ecc, al primo piano i locali per il Centro Socio Educativo dopo aver ampliato e ristrutturato l’esistente, al secondo piano cinque camere doppie per accogliere 10 persone disabili sole che, durante le ore diurne, potranno usufruire del servizio CSE con un notevole risparmio sui costi di gestione e di conseguenza sulle rette a carico dei comuni.
Con l’inizio dell’anno, dopo aver consultato Il consorzio Valli, l’ASL, la Comunità Montana, costituiremo un gruppo di lavoro che incominci a riflettere sulle modalità atte alla realizzazione del sogno.
I Soci della Cooperativa l’aquilone augurano a tutti BUON NATALE e SERENO ANNO NUOVO
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