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Sono un ragazzo di 16 anni, originario del Burkina Faso. Quando sono arrivato in Italia, quattro anni fa, conoscevo pochi amici, ma grazie allo sport e in particolare al calcio, ne ho conosciuti molti.
Il calcio è il mio sport preferito, io credo che questo sport aiuti molta gente ad integrarsi anche non conoscendo tanti amici, come nel mio caso e nel caso di molte persone straniere.
La mia prima partita, qui in Italia, per me è stata bellissima, perché in quest’occasione sono riuscito a conoscere molti amici. Prima, però, questi ragazzi di me non si fidavano, ma quando hanno visto le mie qualità in campo si sono fidati subito e hanno iniziato ad apprezzarmi, non soltanto per la mia bravura, ma anche per la mia lealtà e la mia disponibilità. Da quando i miei amici mi hanno visto giocare, il giorno dopo mi hanno contattato perché andassi a giocare nella loro squadra. Quando l’allenatore mi ha accettato nella sua rosa mi ha assegnato il ruolo d’attaccante. Nella prima partita del campionato provinciale, alcuni miei compagni e soprattutto i giocatori della squadra avversaria mi guardavano in modo strano, forse per spaventarmi o forse loro non erano abituati a giocare a calcio con uno straniero, ma questi loro strani volti non mi spaventavano affatto. Dopo un po’, nel corso della partita, alcuni di quegli strani volti sono un po’ cambiati; ad un certo punto si sono resi conto della mia capacità atletica e della mia lealtà.
Questo è solo un esempio tratto dalla mia esperienza di come il calcio per me abbia rappresentato un momento d’incontro fra culture diverse, un’occasione per conoscersi di più, per integrarsi e anche per veder nascere delle grandi amicizie.
Nicola Corsetti
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