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RONALDO |
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Dalla favela brasiliana al successo, uno strumento che ha permesso a Ronaldo di aiutare chi vive in condizioni di povertà.
Nato a: Bento Ribeiro (Brasile) il: 22/9/76
Altezza: 1,83 m
Peso: 75 kg
Ruolo: Attaccante
Ha militato nel campionato brasiliano nel 1993, in seguito è arrivato in Europa, in Olanda nel PSV EINDHOVEN dove ha giocato per due stagioni. Dopo un infortunio subito nel 1996, nell'estate dello stesso anno il Barcellona ha deciso di puntare sul "Fenomeno".
In Spagna ha giocato per un anno, nella stagione 1996/97, dove ha realizzato 34 goal in 37 partite disputate, conquistando il titolo di capocannoniere del campionato e raggiungendo il secondo posto con la sua squadra.
Poi ha giocato nell’Inter, nel Real Madrid e ora, dopo una lunga trattativa, nel Milan.
La madre ha allevato Ronaldo quasi da sola, dopo che il marito Nelio, impiegato ai telefoni, lasciò casa e famiglia.
L'avventura di Ronaldo comincia qui, vent’anni fa.
Tra il cemento e la pelada. Sguardi attenti per le strade. Chi saranno questi curiosi sul taxi giallo, taccuino in mano, a chiedere "Dov'è casa Ronaldo? Il campione ha giocato qui?". Qualcuno avvisa: "Non fate troppe domande, pensano siate della polizia". Ma il sorriso di un ragazzo sfugge ai sospetti. Si chiama Carlos Pexiotto, ha 18 anni, due in meno del campione, stringe orgoglioso un pugno sul petto: "lo sono amico di Ronaldo. Da piccoli giocavamo insieme per strada, fino a 13 anni, poi lui andò via: ci divertivamo alla pelada”. La pelada è il calcio da marciapiede: prende il nome dalla palla che, a forza di sfregare sul cemento, si consuma. Piedi scalzi e ginocchia sbucciate, così Ronaldo ha cominciato a tirare palloni su palloni. “Era quasi insopportabile - ride Carlos - chiamava l'adunata dei ragazzi del quartiere e organizzava partite. Carlos indica un cancello di ferro: Rua General Cesar Obino, un po' sconnessa, tutta in salita. II portone si apre e arriva un ragazzo che ha l'aria di famiglia, scuro, sorriso triste, maglia blu del Psv Eindhoven addosso: Fabio Luis, 19 anni, inseparabile cugino di Ronaldo. La sua fortuna è stata Jairzinho: lo vide al San Cristòvao, capì quant'era bravo e lo portò al Cruzeiro. E il suo allenatore Carlos Alberto Silva lo trasformò in un campione.
Fin dal 2000 Ronaldo, dato che è nato in uno dei quartieri più poveri di Rio de Janeiro (proviene da una favela), è impegnato come ambasciatore itinerante del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’emergenza costituita dalla povertà in generale e quella infantile in particolare. Insieme a Zinédine Zidane è stato testimonial della campagna Uniti contro la povertà e, nell’ambito di questa campagna, i due hanno disputato tre incontri di calcio per beneficenza.
Nicola Corsetti |
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