Un saluto ed un fraterno e gioioso abbraccio a tutti. Nel N.63 del VALTROMPIASET-IL GIORNALE DELLA VALTROMPIA del 20 Luglio scorso ho trovato in prima pagina la mia lettera con il titolo “I sogni di P. Tarcisio”. Prendendo in mano il giornale ho subito ringraziato Papa Francesco che nelle sue ultime parole alla GMG di Gracovia disse alla massa dei giovani che lo salutavano: “Signore, benedici i sogni dei giovani!!” Si, il mio sogno di rivedere le missioni dello Swaziland e del Sud Africa è stato benedetto e si è realizzato. Nel mese di Agosto ho avuto due momenti meravigliosi, ma anche molto diversi.

Il primo momento mi venne offerto dal Gruppo “Impegnarsi serve”, composto da sei impegnate ragazze, di cui 4 universitarie studentesse di farmacia e 2 segretarie, dei dintorni di Torino.
Lo scopo del progetto fu di donare ben quindici contenitori d’acqua in una zona dello stato dello Swaziland provata da una lunga e terribile siccità.
Il gruppo, oltre a pagarsi le spese del viaggio, con iniziative varie, ha trovato anche la somma per realizzare il progetto. Il Vescovo di Manzini Mons. Josè Luis Gerardo, missionario della Consolata, non ha mancato di esprimerci tutta la riconoscenza della gente e sua personale. Visitando la zona colpita dalla siccità, abbiamo potuto constatare che i 15 contenitori d’acqua stavano per essere installati. Stringendo la mano alla gente già povera che pur avendo già vangato e zappato gli orticelli presso le loro capanne, per la mancanza di pioggia, non hanno potuta neppure seminare, bloccando anche la speranza di vedere un certo futuro di sopravvivenza.
P. Giorgio Massa, missionario nella missione di Hluti, già mio collaboratore, ci conferma: “Purtroppo da sei mesi non piovendo non hanno neppure potuto seminare. La gente ha fame. Se non piove presto moltissima gente, soprattutto, anziana, morirà di stenti e di fame”. Il governo cerca di fornire dell’acqua ma per le impervie strade e la lontananza, molta gente non riceve niente”.
Il gruppo è stato toccato da questa terribile situazione. Una sera, dopo d’aver visitato la gente, avendo preparato per pur una cena frugale composta da qualche fetta di pane e brodo di minestra, non ci sentivamo tranquilli a sederci a tavola pensando che quella gente visitata non avrebbe avuto niente da mangiare. Ad ogni visita a capanna si è pregato perché il Signore mandi la pioggia.

Il secondo momento è stata la visita all’amata missione di Osizweni: ultima missione dove spesi 12 anni. Fummo accolti a braccia aperte dai padri. Ma i veri protagonisti dell’incontro furono 467 “angioletti cioccolatini” e le loro maestre che con la festosa e gioiosa voce e parole oltrepassarono ogni limite.
Riabbracciare i responsabili di comunità, il sentire l’urlo gioioso degli “angioletti cioccolatini” “Mamamia, welcome home” e dare loro polposi aranci, sono stati momenti indescrivibili di commozione e di gioiose lacrime.

Grazie, Signore del dono e della Benedizione sui miei e sogni dei missionari. Il mio prossimo sogno: “Poter andare in Bolivia a pregare sulla tomba del compianto ed amico Padre Remo”.

Un saluto, un abbraccio ed una preghiera per tutti gli amanti e “sognatori” della missione. E chi non lo sono,… abbiano la gioia di diventarlo.
Arrivederci e… statemi bene.

Aff.mo P. Tarcisio Foccoli
Missionario della Consolata

Missionari della Consolata
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