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 Edizione del 17/11/2016
 
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GOCCE DI STORIA

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GOCCE DI STORIA
( VERSIONE TESTUALE )

Un testamento generoso
1722 gennaio 7
Giovan Battista Porteri di Lavone, marito di Angela Gabrieli di Pezzaze, oltre alle consuete molte messe da celebrare dopo la sua morte, “lascia che siano forniti di cera venetiana tutti gli altari della parrocchia di Lavone” nelle festività del Natale, di Pasqua e nella solennità di S.Maria Maddalena titolare della medesima chiesa. Dona un peso d’olio d’oliva all’altare della Beata Vergine Maria della parrocchiale di Lavone e lire dieci a quella di S.Nicolò di Etto. Elargisce lire cento planette alla “scola del Corpus Domini della predetta chiesa di Lavone da spendere per comprare olio e cera per l’altare del SS.Sacramento. Nel caso in cui suo fratello e suo erede universale non avesse discendenza mascolina, allora tutti i suoi beni, al di là del fiume Mella e consistenti in alcune “pezze” di terra e quattro fienili nelle vicinanze del Forno di Rebecco, servano a costruire una cappellania perpetua nella parrocchiale di Lavone in suffragio della sua anima e dei suoi defunti. Questa cappellania doveva servire non solo alla celebrazione delle messe, ma anche ad insegnare la dottrina cristiana nei giorni festivi.


Patti e condizioni per l’osteria di Mondaro
1722 ottobre28-1724 gennaio 9
Il 28 ottobre 1722, in occasione dell’appalto dell’osteria di Mondaro, accordata all’oste Antonio Bosio, vengano posti alcuni patti e condizioni perché l’aggiudicazione venga confermata. Egli ha l’obbligo di far “aggiustar la casa della Ostaria alla Beata Vergine della Croce in quelle cose necessarie et ad utile della comunità” deve inoltre togliere l’abuso di messer Lorenzo Fettolini relativo alla vendita di vino; pane a altro nella stessa osteria, preoccupandosi altresì di accusare l’oste di inadempienza in presenza di prove e seguendo le procedure stabilite dalle autorità comunali.
Solamente poco più di un anno dopo, il 9 gennaio 1724, in Consiglio viene resa nota la rinuncia di Antonio Bosio relativamente all’osteria di Mondaro. Dal momento che Antonio Viotti sostiene che vi sono persone adatte per ricoprire l’incarico lasciato libero dal Bosio,i Consiglieri deliberano di ffidare a Pietro Bernardelli fu Gabriele la gestione della locanda, dietro corresponsione di un compenso, stabilito dallo stesso Viotti; inoltre si delibera che, all’osteria presso la chiesa della Beata Vergine maria della Misericordia della Croce, possa essere regolarmente venduto il vino.

Contro le minacce a mano armata
1724 marzo 13
Le autorità del comune di Pezzaze stabiliscono “che se alcuno farà qualche insulto alli Hosti di codesta Comunità ò in parole, ò con armi tanto di taglio, e ponta e taglio, quanto d’armi da foco”, i consoli siano tenuti a portare la denubcia a Brescia, con spesa a carico dei trasgrassori.


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