Indagine Congiunturale delle Aziende Artigiane della provincia di Brescia ( VERSIONE TESTUALE )L’indagine ha preso in esame i seguenti dati:
- Fatturato
- Costo delle Materie Prime Servizi e Prodotti acquistati
- Prezzi di vendita Prodotti
Servizi forniti
- Mano d’opera occupata
- Previsioni di Produzione
Fatturato per il secondo
semestre 2016
- Tempi di pagamento
dei clienti
- Previsioni di Investimento Macchinari Attrezzature
nel secondo semestre 2016
- Difficoltà di accesso
al credito
- Difficoltà nel reperire
mano d’opera specializzata
Dalla Analisi dei dati elaborati dal Centro Studi Lino Poisa, si evidenzia, che per quanto riguarda il comparto dell’Artigianato Bresciano, diversamente da quanto avviene per il comparto industriale dove secondo i dati API si registra un aumento del fatturato per il 57,00% delle imprese (una impresa su due), relativamente al 1° Semestre 2016 poco meno di una impresa artigiana su cinque dichiara un aumento.
In generale i 12 macro-gruppi di attività analizzate dichiarano relativamente al primo semestre 2016, una riduzione del fatturato 35,00% una situazione stabile per il 47,00% e solo il 19,00% dichiara un aumento.
Il settore che registra un maggior aumento di fatturato rispetto alla generale prevalente tendenza alla diminuzione è la MECCANICA con il 29,00%
Il settore con la maggior diminuzione è quello EDILE con il 45,00%
Da una ulteriore analisi emerge che le imprese del settore della MECCANICA appartengono al comparto della Subfornitura ed
in particolare i loro committenti esportano oltre il 60% della loro produzione.
Un successivo approfondimento rileva che le industrie committenti dei subfornitori artigiani della meccanica sono al 66% nel segmento auto motive.
La MECCANICA oltre a registrare incoraggianti performance nel primo semestre 2016 per quanto riguarda il Fatturato registra dati positivi sia sul fronte della mano d’opera occupata che per le previsioni di Investimenti in Macchinari, quest’ultimi agevolati dalla Legge di Stabilità con l’introduzione del maxi ammortamento.
Per quanto concerne il Costo delle Materie Prime e dei Servizi acquisiti si registra un aumento per il 39,00%, Stabile il 55,00% e solo il 6,00% delle imprese segnalano una diminuzione.
In particolare è il settore dell’ACCONCIATURA che dichiara il maggior aumento per il 52,00% degli intervistati.
Di contro tendono a diminuire i Prezzi di Vendita di Prodotti e Servizi in media per il 22,00% del campione. In particolare registra una forte diminuzione il settore dell’EDILIZIA per il 39,00%, settore che annota altresì per il 29,00% la peggior previsione di Produzione per il secondo semestre dell’anno e sconta l’aumento dei Tempi di Pagamento per il 46,00%, insieme all’IDRAULICA per il 48,00% degli intervistati.
Sempre in tema di Previsione di Produzione le previsioni di aumento viene dichiarato dal 22,00% contro il 21,00% di chi prevede una diminuzione, resta stabile per il restante 57,00%, il settore LEGNO dichiara un aumento sopra la media al 28,00%, ed è quindi comprensibile che la propensione del settore sia orientata verso una maggior fiducia per il 2016 con un 38,00% rispetto ad una media del 23,00% degli intervistati.
In particolare per quanto concerne l’Indice di Fiducia per il 2016 è in diminuzione per il 31,00% degli intervistati in aumento per il 23,00% e stabile per il 47,00%
Riguardo alla Difficoltà di Reperire Mano d’Opera Specializzata i Settori dell’AUTORIPARAZIONE, ELETTRICO, LEGNO e TESSILE sono quelli in cui si manifestano le maggiori problematiche.
Sulla base dei dati raccolti e sulla reale necessità rilevata dalle Imprese, andrebbero quindi potenziate le attività formative nei
settori segnalati.
Relativamente alle Aree della provincia la Circoscrizione 2 Brescia Ovest registra le migliori performance con aumento del Fatturato, miglior aumento dei Prezzi di Vendita dei Prodotti della Mano d’Opera Occupata e delle Previsioni di Investimento oltre al minor Costo delle Materie Prime.
Di contro la Circoscrizione 14 Alta Valle Camonica annota le peggiori Previsioni sia di Fatturato di Indice di Fiducia nel 2016 la Maggior difficoltà di Accesso al Credito, l’allungamento dei Termini di Pagamento oltre che di Reperimento di Mano d’Opera Specializzata e di conseguenza di Investimento in Macchinari.
Allo stato di fatto, quanto meno per il Settore dell’Artigianato, benché alcuni indicatori siano in miglioramento, risulta azzardato parlare di ripresa.
Le stime e le previsioni formulate sia dalla Commissione EU che dal DEF del Governo sulla percentuale di Crescita, sul rapporto Deficit/PIL e Debito/PIL si sono rivelate, anche a causa di eventi internazionali, troppo ottimistiche e comunque non oggettive.
Il divario tra le migliori performance riportate nel settore industriale rispetto all’artigianato, operando quest’ultimo in prevalenza nel settore dei Servizi e della Sub Fornitura, risultano essere in linea con i tempi e le modalità che di norma si registrano nelle inversioni di tendenza.
Il dato sull’Indice di Fiducia rilevato indica una prevalenza delle aziende in Diminuzione 31,00% rispetto al 23,00% in aumento rimanendo Stabile per il 46,00% degli intervistati.
Per la maggioranza degli intervistati, restano irrisolte problematiche che da tempo sono oggetto di richieste di modifica o
provvedimenti normativi elaborati dal Centro Studi Poisa e presentati dall’Associazione Artigiani ad Enti e Istituzioni di riferimento.
I temi più avvertiti dalle Imprese Artigiane, oltre quello della assenza di tutela delle Aziende in regola che subiscono la concorrenza sleale da parte degli Abusivi, vi sono: la assurda e inspiegabile situazione delle Norme che complicano l’attività delle Aziende e al tempo stesso rendono complesso e irrazionale il lavoro di chi tali Norme si trova ad interpretare e applicare.
|