I cittadini e gli artisti bresciani piangono oggi la scomparsa di un poeta mite, introverso ma di grande afflato comunicativo, e di notevole fascino artistico. Fin da ragazzo, Beppi manifesta grande passione per il disegno e la pittura e una spiccata versatilità tecnica. La sua è stata una lunga vita interamente dedicata all’arte… Formatosi con i pittori Gardonesi Giuseppe e Tita Mozzoni, studia i classici, i grandi bresciani, innanzi tutto.
Da ragazzo ha l’opportunità di seguire operanti a Gardone il Cresseri, il Coccoli, il Trainini, artisti che hanno vivacizzato l’arte bresciana d’inizio novecento.

Apprezzato amico di grandi maestri bresciani, come Oscar Di Prata, manifesta a tutto tondo la propria creatività: la figura umana, il soggetto storico e religioso, la natura morta risolti con piglio impressionista, con una tavolozza ricca ma garbata ed una pennellata minuta ma corposa. Per tutta la carriera ha evidenziato, e mantenuta intatta, la passione per il disegno espresso in una molteplicità di tecniche.

Chi ha avuto l’occasione di visitare le sue mostre porterà con sé il ricordo di una mente creativa, rigorosa, evidente anche nei dipinti eseguiti a Soliera, a casa della figlia, nel Modenese, affascinato dalla luce del paesaggio della pianura Emiliana.

Chi ha avuto la fortuna di frequentare il suo studio, è rimasto affascinato e commosso dall’amore di Beppi Mino per la sua Gardone e per la Valtrompia, raccontate in tanti aspetti del vivere quotidiano: il paesaggio, le figure legate ai lavori e alle attività della tradizione, il boscaiolo, l’arrotino, l’armaiolo, l’incisore ed il cacciatore con le gabbiette da richiamo, lo spazzacamino… solo per citarne alcuni.
E poi i meravigliosi fiori colti in tutte le stagioni, interpretati come se fossero personaggi essi stessi.

Caro Beppi, ti ricorderemo per i tuoi incantevoli disegni particolareggiati e al tempo stesso, immediati e spontanei, vera memoria del nostro territorio. Ci mancheranno le chiacchierate, a volte fugaci, quando ti si incontrava in paese affaccendato per le spese domestiche. Non mancavi mai di parlare d’arte per ricordarci che pur con le difficoltà dell’età stavi ancora creando al cavalletto e raccomandavi a tutti maggior attenzione e rispetto per i beni artistici e culturali, prodotto della storia e dell’ingegno della nostra comunità.
Le generazioni d’uomini che passano lasciano un indelebile segno.
Tu hai avuto il privilegio di raccontare la nostra storia con tanta poesia. Noi, con affetto ed ammirazione, faremo in modo che anche i più giovani abbiano modo di ricordare e apprezzare la tua creatività.

Ciao Beppi Mino, grande gardonese Maestro d’Arte.

William Fantini