P.A.S. Progetto Andrologico Studenti ( VERSIONE TESTUALE )Gli ospiti del Club erano numerosi e qualificati (Sindaci, assessori, dirigenti scolastici dei più qualificati istituti bresciani), giornalisti, accorsi per capire l’importanza del service.
Dopo aver salutato gli ospiti il Presidente Pierpaolo Ghidini ha presentato i relatori: L’Ing. Carlo Giorgio Pedercini, Governatore emerito e ideatore del service; Dott. Silvano Zaglio Medico ginecologo/andrologo. Entrambi sono stati capaci di suscitare un profondo interesse sul tema. Ma vediamo più specificatamente di che cosa si tratta.
Nei Paesi occidentali siamo testimoni della simultanea manifestazione di alcuni fenomeni: la riduzione progressiva della natalità (di circa il 12%), il deterioramento della qualità seminale, della capacità cinetica e delle caratteristiche morfologiche e il massiccio ricorso a tecniche di fecondazione assistita.
A fronte dell’importanza dell’incidenza del fattore maschile nell’ambito della patologia riproduttiva, il venir meno dello screening, rappresentato dalla obbligatorietà della visita di leva, contrasta pesantemente con la necessità di un intervento nelle fasi precoci dello sviluppo maschile.
Il progetto P.A.S., basato sull’esperienza maturata da professionisti andrologi ed urologi, si pone l’obiettivo di eseguire uno screening delle malattie andrologiche dei giovani studenti che possono avere effetti negativi sulle prospettive future di fertilità, anche con precisi scopi educativi, informativi e di prevenzione.
Non vi è sufficiente sensibilità ed informazione sulle patologie andrologiche e non si conoscono adeguatamente i rischi legati alle cattive abitudini ed esposizioni a fattori di rischio noti (fumo di sigarette, abuso di sostanze anabolizzanti e/o droghe, malattie sessualmente trasmesse) e meno noti (rischio ambientale). Si tratta di patologie che in alcuni casi possono interferire sulla fertilità
ma che spesso sono facilmente curabili e correggibili. La necessità di fare prevenzione in campo andrologico ha ragioni di tipo sociale, scientifico, etico ed economico. Una disfunzione sessuale oggi potrebbe voler dire nessun figlio domani.
Scopo del progetto è quello di offrire un programma di prevenzione e diagnosi precoce di malattie a carico della sfera riproduttiva che si rivolga a giovani adulti in una fascia di età (18/20 anni) nella quale l’incidenza dei problemi andrologici si aggira sul 30-40% e nella quale, tuttavia, si possono mettere in atto quegli atteggiamenti terapeutici che potrebbero ovviare alla futura compromissione della capacità generandi.
Non deve meravigliare se il Rotary Club Valtrompia ha avviato e sponsorizzato il service dedicato ai giovani maschi e alla cura del loro apparato riproduttivo, sulla scorta di altre ma poche sperimentazioni.
Per le giovani questo approccio è ormai acquisito e conosciuto, invece per i ragazzi risulta una situazione quasi sconosciuta.
La consapevolezza di questo contesto ci ha indotti ad avviare con i medici presenti nel Rotary Club Valtrompia con il patrocinio degli Spedali Civili di Brescia (era presente in rappresentanza il Dott. Cristinelli Luca), un’azione nelle scuole superiori, che hanno raccolto la proposta con molto entusiasmo.
L’iniziativa risponde ai principi del Rotary: operare per il bene della comunità, sensibilizzare le giovani generazioni, impegnare direttamente i soci in atti concreti.
Si sono susseguiti gli interventi di tre dirigenti scolastici: Prof. Mauro Zoli per l’istituto Primo Levi di Sarezzo/Lumezzane; Prof. Stefano Retali in doppia veste di Dirigente scolastico dell’Istituto Carlo Beretta di Gardone Val Trompia e di Sindaco del Comune di Concesio; la Professoressa Elena Lazzari dell’Istituto Tecnico Cesare Abba di Brescia. I Dirigenti scolastici hanno dimostrato soddisfazione nell’apprendere la validità dell’iniziativa e hanno dimostrato la disponibilità per la concretizzazione del programma all’interno dei propri Istituti.
Le tematiche sono poi divenute più ampie. I Dirigenti scolastici hanno auspicato l’avvio dei ragazzi presso gli Istituti tecnici, Istituti non di secondo livello ma ottima opportunità professionale per i
nostri giovani. Tutti hanno evidenziato l’importanza della vicinanza della scuola al mondo produttivo esortando l’accoglimento dei ragazzi negli stage proposti per l’alternanza scuola/lavoro.
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