Artigiani di emozioni? ( VERSIONE TESTUALE )A guidare il gruppo di lavoro che in questa sede mette in sinergia e a confronto genitori e insegnanti è stata la psichiatra e psicoterapeuta Romana Caruso. Mettere davvero l’uomo al centro della vita – lavorativa e non – è un obiettivo che molti auspicano: “Soprattutto nelle piccole aziende il rapporto tra imprenditore e dipendenti o collaboratori va ben oltre il lavoro – sottolinea Bortolo Agliardi, presidente dell’Associazione Artigiani di Brescia -. L’azienda è quasi sempre una piccola comunità, una famiglia dove si rispecchiano profondamente sentimenti ed emozioni di ognuno. E creare un ambiente sereno ha ricadute notevoli sulla qualità della vita e del lavoro”.
Mettere, o rimettere, davvero l’uomo al centro, quindi, con un’iniziativa unica, innovativa e lungimirante: “Ci siamo chiesti se anche l’uomo deve essere 4.0, con la sua famiglia, i suoi sentimenti e le sue emozioni, o vale la pena guardarci dentro e riflettere, magari fare un passo indietro per ripartire con maggiore slancio. Vedo che nelle nostre aziende si rispecchia la società malata, che ha perso i valori di un tempo. Se la crisi, nel suo cinismo, è un’opportunità, allora prendiamo atto della crisi di identità della società per ripartire da noi stessi, dalle nostre famiglie, dal ruolo di genitori per spianare una strada diversa ai nostri figli”. Dalla presa di coscienza alla concretezza, figlia dell’autentico Dna artigiano, il passo è stato breve: “Abbiamo deciso di guardare con maggiore profondità al sociale che poi, alla fine, vuole dire investire anche sulle nostre aziende e sul nostro lavoro”, spiega Agliardi.
Per dare più chance ai giovani si deve partire dalla scuola. Per questo nell’iniziativa che la Associazione Artigiani ha realizzato grazie al contributo dell’Associazione “Il sorriso dei bimbi” presieduta da Fabio Lenghi, si sono messi in relazione genitori e insegnanti.
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