Teresio Olivelli. Ribelle per amore ( VERSIONE TESTUALE )Quanti, sin da piccoli, sono cresciuti in un sistema totalitario, hanno subìto un costante e pesante condizionamento ideologico: nella scuola, nel tempo libero, sul lavoro. La stampa, la cultura, la radio, l’arte, lo sport, il cinema sono stati gli strumenti utilizzati dai vari regimi per diffondere il proprio verbo. Accanto a ciò non va dimenticata l’opera di repressione che nei sistemi totalitari ha colpito tutti coloro che, in qualche modo, osavano mettere in discussione i pilastri ideologici del totalitarismo al potere. La fabbrica del consenso, funzionando a pieno ritmo e mettendo a tacere ogni voce critica, ha creato ampie masse di ubbidienti esecutori degli ordini e significativi gruppi di fanatici servitori dell’ideologia dominante.
Questo è accaduto anche in Italia nel ventennio fascista. Intere generazioni sono cresciute in un ambiente intriso di fascismo e sono state educate secondo i dettami di tale ideologia. Molti non sono stati in grado di elaborare un’idea diversa e negli anni della loro formazione non hanno mai potuto ascoltare autorevoli voci critiche, per cui hanno abbracciato quanto veniva loro proposto come “verità indiscussa”.
Tra i tanti giovani cresciuti negli anni del fascismo, si pone certamente anche Teresio Olivelli. La sua vicenda biografica è ormai al centro di numerose pubblicazioni. Eppure vi sono degli aspetti della sua vita e delle sue scelte che non sono stati sufficientemente chiariti o esplorati. In alcuni casi sono stati anzi sottovalutati o addirittura taciuti. Si tratta, in particolare, da un lato del periodo in cui è entrato fin nel cuore del regime fascista, dall’altro della stagione che ha visto la sua attiva partecipazione alla Resistenza con le Fiamme Verdi.
Questo nuovo libro di Anselmo Palini (Teresio Olivelli. Ribelle per amore, editrice Ave di Roma, settembre 2018, pp. 320) intende offrire un contributo per far conoscere, nella sua completezza e complessità, una persona che ha concluso la propria vita con la totale offerta di sé nel famigerato lager tedesco di Hersbruck e che la Chiesa ha innalzato agli onori dell’altare con la beatificazione avvenuta a Vigevano il 3 febbraio 2018.
Sarebbe, infatti, far torto alla statura assoluta di questo giovane resistente presentarlo prescindendo dal contesto storico in cui visse, oppure illustrarne la figura parlando di conversione “alla san Paolo”, senza indagare i fattori che lo portarono progressivamente ad allontanarsi dal fascismo per abbracciare la causa della Resistenza, fino al sacrificio supremo nel lager tedesco di Hersbruck, un sottocampo di Flossemburg.
Il tutto viene proposto in termini divulgativi, in quanto non ci si vuole rivolgere solamente agli specialisti o agli addetti ai lavori. La narrazione intende, tuttavia, essere rigorosa nella ricostruzione storica e nei riferimenti bibliografici.
La “ribellione per amore”, richiamata nel sottotitolo, non riguarda solo la partecipazione di Teresio Olivelli alla Resistenza, ma anche la sua ribellione ai soprusi, alle angherie e alle brutalità nei lager in cui è stato detenuto: in tali gironi infernali si è attivato continuamente per difendere i propri compagni di prigionia e per alleviare le loro drammatiche sofferenze, operando sempre senza essere animato dall’odio e dal risentimento, ma appunto dall’amore.
Un libro che ricostruisce in modo corretto e completo, senza reticenze, la vicenda biografica di colui che don Mazzolari ha definito «lo spirito più cristiano del nostro secondo Risorgimento».
Il libro è arricchito dalla postfazione di Carla Bianchi Iacono, figlia di Carlo Bianchi, amico di Olivelli, fucilato a Fossoli il 12 luglio 1944.
Rosella Grande
(Ufficio comunicazione editrice Ave)
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