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 Edizione del 24/10/2019
 
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In fiera: IL VILLAGGIO MEDIOEVALE

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In fiera: IL VILLAGGIO MEDIOEVALE
( VERSIONE TESTUALE )

Una manifestazione di rievocazione storica è un viaggio alla scoperta della vita militare e civile dell’XII-XIII secolo, con un preciso scolpo culturale: la divulgazione degli eventi storici locali come momento di riflessione sul proprio passato, sulla propria identità storica.
I rievocatori storici cercano di riprodurre fedelmente i vari aspetti della quotidianità, con l’intento di valorizzare e riscoprire le tradizioni storico-culturali di un popolo. Tutti gli oggetti utilizzati come tende, abiti, oggetti d’ uso comune, archi, frecce, nonché spade ed armature sono rigorosamente fedeli all’epoca, progettati e realizzati interamente a mano dai rievocatori, dopo attente ricerche su documenti iconografici. L’ archeologia sperimentale, in questo caso, non si riduce alla sola realizzazione degli oggetti, ma soprattutto alla riprova della loro funzionalità, adattandoli sino ad ottenere la migliore praticità d’uso coerentemente con i criteri storici. La rievocazione storica sa creare un’atmosfera suggestiva e coinvolgente, all’interno della quale si animano gli eventi più spettacolari che al tempo stesso ci mostrano, piacevolmente, come si viveva, come si lavorava, come si combatteva nel XII-XIII secolo. Inoltre le visite guidate e i laboratori permettono ad un pubblico di ogni età di assaporare, conoscere e sperimentare i segreti dell’arte medievale. Attraverso il nostro progetto il pubblico avrà l’opportunità di vivere le magiche atmosfere di un’epoca oscura e misteriosa e di scoprire i segreti di mestieri ormai scomparsi.


L’Associazione Sagitta Imperialis Brixia presenta:
ARTI E MESTIERI MEDIEVALI
Un tuffo nel passato per scoprire tecniche e strumenti di lavoro dove maestri dell’arte ed esperti artigiani svelano i segreti degli antichi mestieri medievali. Visite guidate e laboratori permetteranno a un pubblico di ogni età di sperimentare e scoprire il lavoro degli artigiani.

IL CONIATORE
La nobile arte della coniazione delle monete nel medioevo era una pratica che veniva concessa esclusivamente dal sovrano: solo poche città avevano questo onore nell’Italia medievale. Le monete medievali erano principalmente di tre materiali: oro, argento e lega; quest’ultima era un miscuglio di rame, zinco e vari metalli di basso costo e facile reperibilità, utilizzata per monete di valore inferiore. In questa officina si ricostruisce il processo di creazione delle monete in uso nel periodo. L’artigiano iniziava tramite martellatura a spianare un lingotto di metallo, rendendolo una lamina dello spessore richiesto per la moneta; poi passava la lamina al tagliatore il quale, armato di particolari forbici, ricavava a mano tutti i tondelli da sottoporre a battitura.

Il tondello veniva interposto tra due cilindri, che un abile incisore aveva pian piano scavato creando il dritto e il rovescio della moneta, dopodiché con un potente colpo assestato con un pesante martello si andavano ad imprimere le facce della moneta. Il coniatore illustrerà la tecnica della coniazione: dalla fusione dei tondelli fino alla battitura tra i conii. Per scoprire la storia della moneta e i simboli più usati e tra questi la croce incisa in varie forme.
IL PELLETTAIO

Il pellaio ricopriva un ruolo fondamentale nel Medioevo, era lui infatti a costruire scarpe, borselli, scarselle e alcuni oggetti necessari ai guerrieri quali foderi e faretre. Il pellaio provvedeva sia alla concia delle pelli (procedura che permette alla pelle di essere lavorata) che alla costruzione di alcuni strumenti da lavoro. Gli aghi erano in osso oppure ricavati dalla setola del dorso del cinghiale o del maiale. Alcune tecniche di cucitura sono state tramandate sino all'epoca contemporanea, prima fra tutte la cucitura a due aghi, meglio nota come cucitura a sella. Questa tecnica era molto utilizzata poiché prevedeva l'utilizzo di due fili, rendendo molto robuste le cuciture di scarpe, faretre, foderi e tutto quello che richiedeva robustezza e resistenza alle intemperie. Per quanto riguardava produzione d’oggetti venivano usate diverse tecniche, che variavano a seconda dell’utilizzo e soprattutto del luogo d’origine, ad esempio nella fabbricazione di borselli venivano usate due tecniche di cucitura, una era la cucitura a filo cerato: questa tecnica era usata ad esempio da chi produceva oggetti per persone più abiette in quanto la semplice lavorazione del filo era più costosa poiché consisteva ne sfregare un filo di cotone sopra alla cera indurita per fare in modo che il filo passasse più facilmente nel cuoio; la seconda tecnica di cucitura consisteva nel tagliare delle strisce di cuoio della larghezza di pochi millimetri e usare questa fettuccia come filo da far passare in buchi già fatti in precedenza nel cuoio. Per perforare il cuoio si usavano generalmente dei punteruoli a punta conica nel caso dell’utilizzo del filo cerato, mentre nella cucitura con la fettuccia di cuoio si usavano dei punteruoli a punta piatta. Un’ altra lavorazione che il cuoio subiva durante la fabbricazione degli oggetti, era la bollitura.
La bollitura permetteva a chi lavorava il cuoio di farlo indurire dando ad esso una forma che rimanesse tale anche con il passare del tempo.
Nel medioevo gli statuti di quest’arte avevano regolamenti molto severi: erano previste punizioni gravissime per i calzolai che vendevano scarpe nelle quali erano mescolate differenti qualità di cuoio o altri materiali, regole molto precise stabilivano, per i sellai le specie di cuoio da usare (“…coio d’asino o vero di mulo o di cavallo o di bue …”) i materiali da usare e le tecniche per le cuciture.


IL MASTRO ARCAIO

Il mastro arcaio illustrerà i segreti di quest’arma utilizzata da tutte le popolazioni dalla preistoria al medioevo, che al pari dell’invenzione della ruota e della conquista del fuoco ha permesso all’uomo di competere e vincere la sfida della sopravvivenza fino a determinarne la conquista di vasti imperi.




La tessitrice
La storia della tessitura segue passo passo quella dell'umanità, cercando di soddisfare le sue esigenze materiali l'uomo costruisce macchinari sempre più complessi.
L’artigianato italiano in epoca medievale, si distingueva per l’alta qualità dei suoi prodotti che venivano esportati in tutta Europa
Dal XI al XIV secolo i tessuti adoperati dal popolo sono prevalentemente lino, cotone, canapa e lana.
La tessitrice presenterà le antiche tecniche di tessitura manuali, che sono state dimenticate nel tempo. Una tessitrice all'opera crea figure che nascono dal contrasto e dall'accostamento di materiali e colori, con un significativo gioco di fili perso nel tempo.


ESPOSIZIONE ARCHI, ARMI DA TAGLIO E ARMI DA BOTTA

Quando si parla di medioevo è ormai nell’immaginario collettivo associarlo alla figura del prode cavaliere, armato di armatura completa, spadone e scudo pronto a combattere per l’onore e la patria.
Il guerriero medioevale si differenziava tuttavia in base a molteplici aspetti, primo tra tutti il ceto sociale.
L’esercito all’epoca era composto da contadini, soldati un po’ meglio addestrati e solo una manciata di cavalieri di stirpe nobile scendeva in battaglia.
Le armi si trasformano di pari passo all’evoluzione dell’armatura, ossia delle protezioni del corpo del guerriero. Se nel 1200 la migliore protezione del corpo di un uomo d’arme era l’usbergo, cioè la maglia di anelli di ferro che copriva il busto, la schiena, le braccia, il bacino e parte delle cosce, è facile immaginare che le armi più efficaci e funzionali per uccidere un guerriero fossero armi da sfondamento come lo spiedo, la lancia, oppure le frecce, poi le armi da botta come le scuri, le mazze e i mazzafrusti e per finire le armi da taglio “più nobili”come le spade. Le spade di quel periodo sono corte, larghe e stondate in punta. In effetti la tattica schermistica è prevalentemente basata su traversoni e fendenti. Colpi possenti che devono sfondare l’usbergo o l’elmo dell’avversario e troncarne gli arti o spaccarne il cranio.
La nostra esposizione presenta una carrellata di armamenti che si sarebbero potuti vedere sul campo di battaglia del XII e XIII secolo.
Un piccolo museo con la sua esposizione di manufatti dove il visitatore potrà vivere la storia in maniera tangibile: vedere vari modelli di archi storici (l’arco lungo o long bow, l’arco asiatico composito), daghe e spade, armi ad asta, asce, mazze e bastoni, con la possibilità di confrontarsi con i nostri esperti e trovare risposte alle proprie curiosità storiche.


PICCOLO ACCAMPAMENTO MILITARE

L'accampamento militare che solitamente presentiamo è composto da tende medievali, di tipo cosiddetto a "padiglione rotondo" e con un solo palo centrale, tipiche del XIII° secolo. L'allestimento e' stato studiato per rappresentare il modo di vivere di un gruppo di arcieri e di armati, agli ordini di un signore locale, in movimento verso il campo di battaglia, con tutto al seguito: armi, salmerie di vario tipo, suppellettili ed in qualche caso anche la propria famiglia.
Il Campo e' recintato con corde ed al proprio interno, oltre alle tende menzionate, trova posto lo spiazzo adibito all'uso quotidiano delle armi, necessario per mantenere sempre in perfetta efficienza gli uomini .
L’accampamento è animato con alcuni uomini d’arme con le loro armature e le armi per mostrare ai visitatori uno spaccato di quella che poteva essere la vita militare in quell’epoca storica.

GIOCHI MEDIEVALI

Nelle città italiane del XIII e XIV secolo veniva praticata un'ampia varietà di giochi di azzardo con i dadi o con altri strumenti; a tali giochi si aggiunsero, poi, quelli con le carte, altro grande divertimento ludico d'azzardo. Questi giochi appartenevano tutti alla categoria della pura fortuna, vale a dire alla categoria dei giochi proibiti nel periodo medioevale.
Altri giochi, come gli scacchi, richiedevano invece una certa abilità; erano quindi permessi, purché si praticassero in luoghi aperti, cioè nelle piazze e nelle strade.
I bambini giocavano con ciottoli, fili d’erba, conchiglie, che la loro immaginazione tramutava facilmente in biglie, oppure costruivano bambole con ciuffi di lino o di canapa.
Giocavano con i trampoli, i birilli, le biglie, le trottole, le girandole, i mulinelli, i carrettini, i cavalli di legno, i cerchi.
Gli artigiani realizzavano fischietti di terracotta a forma d’uccello e uccelli animati in metallo. Fabbricavano trottole e bambole con argilla o legno.

TIRO CON L’ARCO PER TUTTI
La disciplina del tiro storico è rivolta a tutti coloro che sono interessati all’abbinamento tra le rievocazioni storiche e le pratiche del tiro con l’arco. Il Tiro Storico è una disciplina che si presta alla pratica da parte dei bambini, delle donne, dei giovani e degli anziani, dei diversamente abili, di chi vuole praticare un’attività sportiva e ricreativa nell’ambito delle rievocazioni storiche. Chiunque si cimenterà nel tiro con l’arco sarà seguito da istruttori FIARC.


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