Stefano Fausti, impegno ed ingegno ( VERSIONE TESTUALE )L’eleganza e la solidità di queste creazioni conquistano prima i clienti italiani per poi attirare l’attenzione della raffinata clientela europea e dei cacciatori e collezionisti americani.
Per Stefano, successivamente, nominato Cavaliere Ufficiale della Repubblica, gli anni sessanta sono di impegno appassionato e di impetuosa creatività che il mercato non tarda a riconoscere grazie anche alla partecipazione alle più importanti rassegne internazionali del settore.
Il laboratorio si espande da sotto casa all’officina in Via Parte sempre a Marcheno dal 1978 al 1990, allorchè la Fausti arriva alla dimensione attuale, in Via Martiri dell’Indipendenza, un luogo dove convivono sapienze ed antiche tradizioni in perfetta armonia con le meraviglie tecnologiche che il progresso mette a disposizione di chi vuole fortemente restare al passo con i tempi senza dimenticare il passato.
Elena, Giovanna e Barbara, le tre sorelle Fausti, figlie di Stefano, guidano l’azienda ormai da moltissimi anni e rappresentano un esempio di managerialità al femminile unico al mondo: grazie alla loro intraprendenza il marchio Fausti è oggi sinonimo di qualità e creatività ai massimi livelli. Proprio a Fausti si deve il lancio ed il successo dei piccoli calibri, un modo nuovo e più etico di intendere la caccia ed avvicinare a questa pratica tradizionale le nuove generazioni di giovani cacciatori e soprattutto cacciatrici che ritrovano in un’arma leggera e funzionale gli stimoli per vivere l’outdoor con più consapevolezza e piacere.
Sempre più ambasciatore dell’eccellenza “Made in Italy” nel mondo, Fausti ha celebrato lo scorso anno il suo 70° compleanno…
… Ai primi di Novembre del presente 2019, all’età dei novanta anni, Stefano Fausti ci ha lasciato. “Se ne è andata una parte di noi..” dicono le sorelle Fausti ed è certamente vero ma se ne è andata con lui sicuramente anche quella parte di Valtrompia tenace, laboriosa, capace, coriacea e generosa come era Stefano. Se ne è andato un personaggio, quasi un mito per quanti considerano il successo di un imprenditore, quale è stato quello di Stefano, sulla base dell’impegno e dell’ingegno, della fatica e del sudore accompagnati da un impagabile amore per la nostra Valle del ferro.
Ho avuto modo di conoscere Stefano nei primi anni novanta e di lui ben mi ricordo che da ogni sua parola continuamente emergeva forte la ferrea volontà di dovere e poter valorizzare la storia, la cultura, la tradizione, il lavoro della nostra terra di Valtrompia. Un messaggio spesso troppo inascoltato...
Ai familiari tutti, a Barbara, Elena e Giovanna la vicinanza e l’affetto della Redazione e della Direzione del Giornale della Valtrompia.(p.g.)
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