L’ ECOBOUS AMMAZZA LE PICCOLE IMPRESE: ( VERSIONE TESTUALE )Sull’ecobonus scontato in fattura previsto dall’articolo 10 del DL Crescita interviene nuovamente ed in maniera ancor più decisa l’Associazione Artigiani che da mesi, unitamente a tutto il mondo della rappresentanza, denunciava prima e conferma oggi che: “Il provvedimento, quantomeno discutibile, non può che essere urgentemente abrogato viste le ormai evidenti distorsione del mercato!”. Ad affermare questo è Flavio Bocchio – Presidente della categoria legno ed arredo nonché componente della Giunta esecutiva dell’Associazione Artigiani, il quale evidenzia che “Il Decreto Crescita, a distanza di pochi mesi dall’entrata in vigore, conferma che tutte le previsioni denunciate a suo tempo si stanno ora concretizzando! Possiamo dire senza timore di essere smentiti - visto come si sta muovendo il mercato - che i prezzi nella realtà non si scontano realmente del 50% perché lievitano all’origine. Si conferma anche che le grandi strutture cercano di annientare il sistema delle micro e piccole imprese che sono l’ossatura del comparto. Recentemente durante la diretta di una partita di calcio su Sky, ho visto che un importante gruppo straniero pubblicizzava lo sconto in fattura del 50%, prevista dal decreto a favore del consumatore per gli interventi di riqualificazione energetica (ovvero l’aliquota prevista per i serramenti dalle detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici). L’impresa operatrice però può recuperare il credito d’imposta in 5 anni!” Una cosa pressoché impossibile per quelle micro e piccole imprese che non hanno capienza fiscale e quindi non possono permettersi di avere così tanta liquidità per sostenere questa opportunità. “Sentiamo anche – prosegue Bocchio – che il ministro Patuanelli si è impegnato per modificare questo provvedimento assurdo. Ma lo faccia con celerità perché il rischio è che migliaia di operatori del comparto interessati, si badi non solo falegnamerie, ma anche idraulici, produttori di tende e tutti coloro che rientrano nelle previsioni del decreto Ecobonus, rischiano di scomparire!” Nella nota dell’Associazione si evidenzia che è una costante la scarsa attenzione nei confronti delle piccole realtà imprenditoriali anteponendo interessi di grandi gruppi o addirittura multinazionali della produzione massiva. Al mercato servono detrazioni praticabili per gli operatori e qualità per i consumatori, non provvedimenti di facciata che servono solo per il consenso immediato ma che dall’altra parte generano disparità e tracolli d’imprese. |