SBN: L'importanza dell'Ercito Brasiliano in Italia ( VERSIONE TESTUALE )Quindi, con questo articolo vorrei approfondire l'argomento storico e capire come le truppe
brasiliane sono veramente da non dimenticare. Molti italiani conoscono la storia, in speciale gli
innamorati del Brasile, però tantissimi brasiliani non hanno mai studiato questa parte storica nelle
scuole.
Settantacinque anni fa,durante la Seconda Guerra Mondiale, il Brasile intrapese un'importante passo che segnò per sempre la storia delle sue Forze Armate. Nel luglio 1944 arriva in Italia la FEB il gruppo militare dell’esercito brasiliano con circa 27 mila soldati (uomini e donne) inviato in Europa per combattere l'Italia fascista di Mussolini e integrare le truppe dei paesi alleati (Stati Uniti, Unione Sovietica, Resistenza francese, ecc) contro le potenze dell'Asse (Germania, Italia) e il Giapone.Il simbolo della FEB-Força Expedicionaria Brasileira che può essere visto nell'immagine di copertina di questo articolo é quello di un serpente che fuma la pipa.Questo simbolo fu una risposta a coloro che dissero che il Brasile non avrebbe la capacità di andare in Guerra. Sarebbe successo solo - dissero sdegnosamente - se il serpente fumasse. Il motivo principale dell'ingresso del Brasile nel contesto della Seconda Guerra si svolse tra il 5 e il 17 agosto 1942. Alcuni miliziani nazisti silurano sei navi mercantili brasiliane che viaggiavano lungo la costa nord-ocidentale provocando la morte di centinaia di persone. Questo evento causò una grande commossione popolare che aiutò Getulio Vargas (allora presidente) a dichiarare guerra allla Germania e e ai suoi alleati. Il comandante della FEB era il generale MASCARENHAS DE MORAIS, della Seconda Regione di San Paolo. Fu assegnato al comando direttamente dal Ministro della Guerra-Eurico Gaspar Dutra. Le truppe brasiliane operavano nelle regioni montuose d'Italia tra la fine del 1945. La battaglia principale combattuta fu quella di MONTE CASTELLO. Nonostante la vittoria, la battaglia nel confine di Montese fu una delle più sanguinose nella storia della FEB con oltre quattrocento perdite (morti e feriti). La topografia favoriva il difensore tedesco, che deteneva una posizione dominante sul terreno. Un altro fattore molto importante é stata la forte resitenza tedesca, a causa dell'importanza strategica dell'area. Hanno reagito dai campi minerari, contrattacando con armature, bombardamenti e mortai. Secondo alcuni specialisti di guerra il Brasile stava combattendo al fianco di truppe multietiniche e la comprensione non era facile da amministrare. Il compito della FEB era molto complicato nel processo di liberazione dall'Italia perchè era una truppa mal addestrata, mal equipaggiata con molti problemi che si adattavano eppure erano in grado di combattere con coraggio contro l'esercito meglio preparato del mondo in quel momento. Manteneva una dignità senza uguali considerando la popolazione italiana e condividendo le risorse che avevano, principalmente cibo e medicine. Ora immaginiamo l'inverno tra il 1944 e 1945 uno dei più intensi della storia italiana con temperature (-20 gradi) i brasiliani fuori dal calore dei tropici, vedendo la neve per la prima volta nella vita e peggio dover combattere contro due nemici il tedesco e il freddo! Tornando a casa molti ex combattenti hanno attraversato vari problemi psicologici e finanziari, poiché non dimenticano facilmente una guerra. Per tutto questo, dal 1963 le Associazioni Nazionali dei Veterani della FEB (ANVFEB) sono state istituite in tutto il paese per comemorare le vittorie, onorare i morti e sostenere i combattenti. Realizzano incontri,azioni sociali e ricostruzioni storica con i partecipanti e familiari. E per conoscere di più la storia dei nostri eroi vi invito a visitare la città di Pistoia dove si trova l'unico monumento votivo militare in Italia dedicato ai militari brasiliani caduti. Il monumento votivo militare brasiliano, noto come cimitero militare
brasiliano, gestito dal governo brasiliano, il sacrario di San Rocco eretto in onore dei soldati e questo ci fa molto piacere! Il complesso votivo è sempre aperto e si presenta con un ampio viale centrale e una fiamma votiva che bruccia ininterrottamente. I nomi dei caduti sono incisi su una grande parete di pietra che si riflette nell'acqua e in una serie di mattonele in marmo disposte in fila sul terreno. Non si trova al centro storico della città ma é comunque facilmente raggiungibile in
macchina. Il giardino é curato e l'atmosfera che si respira in questo luogo é quasi surreali e non ha
nulla a che fare con i rumori di guerra. Un posto veramente molto suggestivo e tranquillo.
Un saluto ai militari della FEB- Comandante Capella, Giovanni Sulla e Mario Pereira.
(Informazioni tramite il Centro di Comunicazione Sociale dell'esercito brasiliano) |