Chi era Angelo Bregoli? Sicuramente un personaggio illustre ed importante non solo a Pezzaze, ma in tutta l'Alta Valle, un notabile, un possidente, una persona di cultura aperta, un avveduto, forse un idealista.
Ci sono tre evidenze, per così dire "materiali", che mi spingono a definirlo un personaggio di rilievo: il suo testamento, una lettera rinvenuta nell'archivio dell'Istituto ed una lapide commemorativa posta nel cimitero di Pezzaze Il testamento olografo, scritto 1'8 gennaio 1847, sembra rispondere ad un preciso progetto di attenta promozione sociale e culturale laddove individua e pone le basi di due istituzioni egualmente importanti per la collettività: una scuola ed un ospedale per i poveri. Associare insieme una missione pedagogico-educativa ad una assistenziale non è cosa comune; e qui sta la grande intuizione di Angelo Bregoli. Due servizi essenziali per due categorie di cittadini fragili: i minori e gli anziani-poveri, Angelo Bregoli muore il 5 dicembre 1849 lasciando precise disposizioni testamentarie unitamente a sostanze materiali per la realizzazione delle sue volontà. La nascita effettiva dell'Istituzione non coincide però con la morte del fondatore: le rituali procedure amministrative previste dalla legislazione austriaca e soprattutto, le molte cause promosse dagli eredi di Bregoli generano un arresto che dura circa un quinquennio.
Solo nel 1855 il Pio Istituto inizierà timidamente la sua zelante opera con l'elargizione dei primi sussidi ai poveri. Questa forma di assistenza materiale diretta agli indigenti rimarrà per molti anni l'occupazione principale della neonata Onera Pia: infatti, l’attivazione delle due principali istituzioni, quella scolastica e quella ospedaliera, non sarà immediata. Le scarse rendite non consentono, almeno inizialmente all’Ente di istituire i servizi disposti dal fondatore.
L'azione scolastico-educativa dell'Istituto Bregoli
Alla fine degli anni Settanta dell'Ottocento il Pio Istituto inizia, seppur timidamante, ad attivare una scuola elementare che viene però sospesa nel 1882 per mancanza di allievi. L'abbandono scolastico è altissimo: i fanciulli pezzazcsi sono spinti dalle precarie condizioni di vita a scegliere il lavoro all’istruzione. A nulla valgono i tentativi dell'Istituto di trasformare la scuola elementare in scuola serale invernale per adulti, che renderebbe decisamente più incisiva e utile l'azione socio-educatrice del Pio Luogo. La Deputazione provinciale e la Regia Prefettura impongono alla Pia Opera la riattivazione della scuola elementare che riprende il suo corso nel 1885 pur trovandosi in una cronica penuria di allievi e di risorse.
La scuola funziona con personale laico fino al 1908 quando si formalizza una convenzione con la Congregazione delle Ancelle della Carità di Brescia. Nello stesso anno avviene l'ingresso delle suore a Pezzaze che è salutato con tutti gli onori.
Nel 1925 la scuola privata di Mondaro è costretta a chiudere i battenti, ma caparbiamente l’Istituto cerca di mantenere in vita la propria azione educatrice progettando dapprima l’istituzionc di una scuola femminile, poi l'attivazione di una scuola musicale e di un corpo bandistico.
L’attività ospitaliera
L'ospedale di Pezzaze inizia a funzionare nel 1886. Gli spazi offerti sono pochi e semplici: poche stanze per accogliere gli ammalati, un obitorio, un locale per i bagni con due vasche di cemento. Per la messa in funzione del piccolo nosocomio l'Ente spende 516 lire. Ridottissimo il personale impiegato.
Ai primi del Novecento si realizza una svolta. Grazie ad un generoso finanziamento della Cassa Risparmio delle Provincie Lombarde di Milano, l'Opera Pia realizza nel 1905 un intervento di risanamento strutturale. A lavori ultimati l'ospedale di Pezzaze migliorerà sensibilmente i propri spazi. Nel 1908 con l'arrivo delle Suore Ancelle della Carità, la gestione del nosocomio subirà una decisa riorganizzazione.
Nonostante la spartana gestione e l'attenta amministrazione, i pochi posti letto non riescono a far quadrare i bilanci dell'Ente. I posti letto sono 10 nel 1907, ma non sono mai pienamente occupati nel corso dell'anno e causano sensibili diseconomie interne. L'Amministrazione dell'Istituto decide quindi di ampliare il target dell'utenza: l'ospedale dovrà accogliere anche gli ammalati cronici, oltre a quelli acuti, estendendo così ad un numero maggiore di cittadini la possibile fruizione del servizio nosocomiale.
Tale situazione durerà fino al secondo dopoguerra e solo alla fine degli anni Cinquanta il nosocomio diverrà ufficialmente Ospizio. Poi si arriva alla rapida e tumultuosa legislazione degli anni Settanta ed alla nascita del Servizio Sanitario Nazionale. Cambia tutto: le regole del gioco, le norme, le aspettative, il modo di gestire i servizi.
Tramonta il mondo contadino spazzato via dal boom economico: la nuova civiltà urbana ed industriale esige nuovi modelli di servizio, più efficienti e più mirati. Le Ancelle della Carità lasciano definitivamente Pezzaze nel 1988 dopo 8O anni di instancabile ed onorato servizio. L'ospizio diviene prima Casa di Riposo e successivamente Residenza Sanitaria Assistenziale (R.S.A.).
Abbiamo pubblicato parte del testo del Dottor Lionello Anelli, Segretario Direttore Fondazione “Istituto Bregoli-ONLUS”, tratto dalla pubblicazione TERRA DI CONFINE (quaderno n. 3) della Fondazione “Istituto Bregoli-ONLUS”
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