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 Nr.22 del 15/10/2007
 
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Innovazione e know how
Un qualificato incontro dal tema “Valorizzazione del know how: innovazione e nuovi mercati” si è svolto al teatro Odeon di Lumezzane


  


Si sono riuniti il primo cittadino, Silvano Corli, l’assessore alle attività produttive, Nicla Picchi, l’ingegnere Romano Miglietti, responsabile del CSMT (Centro Servizi Multisettoriali Tecnologico) e della S.c.a.r.l, Simone Zanoni del dipartimento di ingegneria meccanica industriale all’Università degli studi di Brescia, il dott. Lucio Zavanella dell’Università degli studi di Brescia e Marco Tabladini, responsabile del Gruppo Impresa s.r.l.

Il primo intervento è stato affidato al sindaco valgobbino, Silvano Corli, in veste di padrone di casa, che ha ringraziato tutti coloro che lavorano a questo progetto, ricordando che la stesura del piano è legata a tre fasi: valutare i risultati indicativi della qualità delle aziende, verificare le possibili evoluzioni ed, infine, considerare le diverse opportunità di finanziamento che possano rendere reale questa attività.

L’avvocato Nicla Picchi, nonchè assessore alle attività produttive del comune valgobbino, ha descritto come questo progetto sia nato alla fine del 2005, grazie anche al sostegno della Conferenza Economica Permanente. Il compito degli esperti sarà quello di concentrarsi su settori specifici, valutare le attività produttive delle piccole imprese, semplificare i vari settori professionali e attuare i progetti selezionati. Tutto questo attraverso incontri tra imprenditori e ricercatori. Il finanziamento iniziale di questa attività è legato esclusivamente alle risorse del bilancio comunale, in collaborazione con la ricerca universitaria, ma in futuro sarà possibile ottenere somme di denaro dai fondi regionali ed europei.

L’ingegner Miglietti ha specificato come la società che gestisce il progetto sia senza fini di lucro, rappresentata dall’Università degli studi di Brescia, dalle banche, dall’Intech, dall’AIB (Associazione Industriale Bresciana) e dalla Camera di commercio di Brescia. Miglietti ha poi mostrato le linee generali del progetto: entro gennaio 2008 sarà ultimata l’analisi dei settori tecno-produttivi esistenti, seguita dall’individuazione di soluzioni tecnologiche emergenti (entro luglio ’08), per poi sviluppare i progetti integrati nel meccanismo di innovazione (ottobre ’08). Questa attività si attua con una mappatura (parte dalle aziende madri), che comprende l’analisi critica delle competenze tecnologiche gestionali, l’individuazione e la definizione di gruppi tecnologici specifici simili e la loro valutazione nella fattibilità del progetto. Verranno poi attuati progetti strategici comunitari e confrontati i vari gruppi tecnologici mappati: in questo modo, si avranno idee precise su quali attività attuare (Business Ideas). Le aziende madri potranno poi unirsi con altre aziende e raccogliere direttamente i finanziamenti. Infine, verrà redatto il business plan con il quale si procederà al concreto progresso tecnologico e alla possibilità di essere accompagnati e assistiti durante le fasi progettuali.

Il dott. Zavanella ha illustrato specificamente come avviene la mappatura (la prima fase del progetto), alla quale hanno aderito 54 aziende. Lo scopo è stato quello di conoscere e rappresentare il potenziale delle aziende di Lumezzane attraverso un questionario compilato dalle stesse realtà industriali. Questo modulo contiene informazioni generali sulle aziende, sulle vendite, sull’approvvigionamento, sulla produzione e su altri processi. I dati hanno evidenziato come la realtà valgobbina sia legata prevalentemente a piccole aziende (meno 10 dipendenti), fondata soprattutto su beni sia di consumo finale che di lavorazione per altre aziende e basata sul trattamento, tramite stampaggio e macchine, di acciaio e ottone. L’intervento successivo è stato quello del dott. Zanoni, che ha evidenziato maggiormente i dati mostrati dal questionario. È stato dimostrato come l’aumento del prezzo delle materie prime abbia influenzato le aziende in rapporto ai dipendenti (minore numero addetti, maggiore fatturato), così come i concorrenti delle piccole aziende si trovino soprattutto in provincia di Brescia, mentre per le grandi aziende c’è anche la competizione su fronti esteri (Europa, Asia). La ricerca ha mostrato come le imprese abbiano ottimismo verso una futura crescita, ma rivela anche la scarsa attenzione data al processo produttivo. Altri aspetti negativi evidenziati dal questionario sono stati la dotazione di un sito internet, ma solo per mostrare i propri prodotti e non per interagire con altre aziende, la scarsa innovazione legata ai pochi progressi tecnologici, la difficoltà di internazionalizzazione e lo scarso controllo dei processi lavorativi.

È stato affidato al dott. Marco Tabladini il campo relativo alle opportunità di finanziamento dei progetti. L’esperto ha rivelato la programmazione di fondi strutturali europei per attuare politiche di sviluppo locali. I principi su cui si basano questi fondi riguardano la qualità, l’efficienza e le identità territoriali, atte alla programmazione locale, comunitaria e nazionale. Terminata la fase di promozione e progettazione, verranno finanziate le attività scelte nei diversi progetti.

Fabio Zizzo


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