A me sembra che il nostro modo di procedere di uomini, in questo tempo, sia incanalato senza nessuna idea sulla direzione da tenere. E forse anche sulla mèta che, da qualche parte attende certo ciascuno di noi, inteso come Soggetto Storico.
È automatico e assai calzante un confronto con Sisifo, metafora mitica della condizione umana. Che fa il paio con la storia dello scarabeo che sospinge il suo tesoro in forma di grossa palla (che sia di sterco è un fatto che non lo turba, e che anzi lo entusiasma). Sul cammino, irto di ostacoli, uno soprattutto gli è penoso: una spina messa di traverso che blocca il suo trasporto, non inteso però come entusiasmo. E infatti lo scarabeo affonda la testa nella terra, spinge, gira attorno al suo tesoro, eroicamente testardo.
Ecco, è questo che colpisce chi scrive: che la politica ci faccia credere, dei molteplici ambienti e dei moltiformi soggetti che compongono la quotidianità, essere questo un mondo, un kòsmos, ben ordinato e addirittura in un equilibrio (quasi) perfetto. In esso, per dirla in modo filosofico, il divenire senza senso e inquietante viene trasformato in un susseguirsi tranquillizzante di sentimenti e significati: amore, stupidità, dominio, fatica, violenza, bellezza e orrore. E noi ci crediamo.
Ermanno Antonio Uccelli |