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 Nr.22 del 15/10/2007
 
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I costi di fornitura di gas naturale
Il settore economia e politiche negoziali della Provincia di Brescia presenta lo studio del professor Carlo Scarpa sui costi della fornitura di gas nel bresciano


   Aristide Peli


Il costo del gas pesa e non poco sull’economia delle famiglie bresciane e, fatto da prendere ancora più in considerazione, le tariffe non sono le stesse da paese a paese della nostra Provincia: sono questi i dati che emergono dallo studio “I costi della fornitura di gas naturale in provincia di Brescia”, voluto dal settore economia e politiche negoziali della Provincia di Brescia e commissionato al professor Carlo Scarpa del dipartimento di scienze economiche dell’Università di Brescia.

Al centro della tavola rotonda, che si è tenuta al San Carlino di Brescia, martedì 2 ottobre scorso, alla presenza del presidente della Provincia di Brescia Alberto Cavalli, del vicepresidente Aristide Peli, del professor Carlo Scarpa, dei rappresentanti della società di fornitura del gas, dei presidenti della Associazione Comuni Bresciani, dei sindaci e dei rappresentanti delle associazioni consumatori si è discusso delle riforme avvenute all’interno dei servizi di pubblica utilità negli ultimi quindici anni, caratterizzati da processi di liberalizzazione, e dalla necessità che questi cambiamenti non vadano contro gli interessi dei consumatori.

Dalla tavola rotonda sono emerse risposte in merito ad esempio alla differenza della spesa annuale al netto delle imposte e delle tariffe di trasporto sostenuta da un cliente tipo a Flero (364 euro) rispetto a quello di Borgosatollo (423 euro) , oppure 347 euro a Rovato o 416 a Chiari. Differenze di non poco conto sulle quali lo studioso dell’Università di Brescia ha indagato partendo proprio dall’analisi di come vengono definiti gli importi in bolletta.

“Si è trattato di un’occasione importante per discutere la questione del prezzo del gas e comprendere le motivazioni per le quali, nel bresciano, le tariffe sono differenti da paese a paese. In alcune aree montane si paga meno, in altre zone molto urbanizzate di più, con differenze consistenti: per questo è necessario fare chiarezza su queste diversità e sulle scelte dei gestori del gas” ha spiegato il vicepresidente della Provincia Aristide Peli.


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