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 Nr.23 del 22/10/2007
 
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Non si costruisce in “piazza rossa”
Piazza Paolo VI, detta “Piazza Rossa” per il colore del terreno, non verrà edificata. Si chiude, quindi, la polemica sulla possibilità di poter costruire nella zona centrale di Lumezzane Sant’Apollonio

La gara per l’aggiudicazione del diritto di edificare è andata deserta, a testimonianza della fase di riflessione che sta attraversando anche a Lumezzane il mercato immobiliare.
L’obiettivo dell’Amministrazione comunale era quello di dare maggiore rilievo urbanistico alla piazza, che attualmente è un grande parcheggio sul quale si affacciano alcuni esercizi commerciali. È considerato troppo poco per dare vita a una piazza che urbanisticamente è il centro di Sant’Apollonio, dato che su di essa convergono le quattro contrade della frazione. L’idea del Comune era quella di cedere la capacità edificatoria della parte di piazza destinata a giardino, in modo tale da ottenere dell’edificato commerciale senza diminuire la superficie della piazza. Questo edificato avrebbe contribuito a creare un centro di aggregazione e di vivibilità nella piazza, dotandolo di un adeguato contorno di servizi. Il rammarico per il mancato buon fine dell’operazione è stato espresso dal sindaco, Silvano Corli, che intendeva proseguire il progetto avviato dalla precedente Giunta guidata da Lucio Facchinetti (FI), con l’intenzione di garantire una maggiore vivibilità del territorio e dei suoi punti strategici. “L’operazione rappresentava per noi un importante elemento di continuità e di sintonia con chi ha amministrato prima di noi – ha detto il sindaco - e anche per questo riteniamo che l’asta deserta sia un’importante occasione perduta per Lumezzane e per Sant’Apollonio in particolare”.
Il referendum che era stato voluto da alcune forze politiche del Comune per vietare l’edificazione viene quindi a cadere e a tal proposito il primo cittadino valgobbino ha risposto: “Ci ritenevamo tutelati in questo progetto dal fatto che era stato condiviso dalla maggioranza precedente e dall’attuale: il che significa che rappresentava intenzioni e auspici un po’ di tutti i Lumezzanesi. Per questo ritenevamo e riteniamo che la richiesta di referendum non rispondesse alla grande maggioranza dei rappresentati”. A questo punto sarà il Consiglio comunale ad ufficializzare la chiusura dell’operazione. “Per noi – ha terminato Corli - rimane un problema in più da risolvere e un servizio in meno ai lumezzanesi”.

Fabio Zizzo


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