Si è conclusa nella seconda quindicina di settembre, nell’elegante cornice della settecentesca Villa Ginori, sul suggestivo litorale di Marina di Cecina in Toscana, in piena Costa degli Etruschi, la 21^ edizione della BETA, Borsa Europea del Turismo Associato, che ha visto la partecipazione di numerosi operatori, italiani e stranieri, sia della domanda che dell’offerta, malgrado l’inclemenza del tempo che ha disturbato parecchio lo svolgimento dell’evento.
Dal 1987 anno in cui è nata prefissandosi di dar vita ad un momento di incontro e di scambio nel campo del turismo socialmente organizzato, bacino di utenza in continua crescita e mercato dotato di grandi potenzialità, la BETA è cresciuta ogni anno di più ed oggi si colloca nella rosa delle più qualificate Borse turistiche del nostro Paese.
Quest’anno protagonista assoluto alla BETA è stato il Turismo accessibile. Ma che significa turismo accessibile? Chi sono i clienti inclusi in questa definizione che può risultare molto generica o addirittura ambigua?
Quando si parla di turismo accessibile si parla, innanzitutto, di turismo attento ai “bisogni di tutti”, quindi con una qualità dell’offerta molto alta. Dove per bisogni di tutti significa saper rispondere ai bisogni di bambini, anziani, mamme che spingono i passeggini, persone con disabilità che si muovono lentamente, che non vedono che non sentono, che hanno allergie o difficoltà di tipo alimentare. Erroneamente si tende ad accomunare il Turismo Accessibile alla sola disabilità delle persone, ricavandone – quindi – una visione quasi medico-ospedaliera di questo tipo di turismo. Nulla di più sbagliato!
Paolo Pacini, Sindaco di Cecina e patron assoluto della manifestazione, nell’aprire la tavola rotonda sull’accessibilità turistica ha dichiarato: “È un evento molto importante di arricchimento della BETA che non è più solo un momento di commercializzazione dell'offerta turistica, ma anche un laboratorio per confrontare tutti gli aspetti di un settore in netta crescita nel panorama della domanda-offerta turistica internazionale".
La tavola rotonda è stata anche l’occasione per mettere a confronto interessanti studi ed esperienze estere, in particolare della Germania e della Svezia, dai quali è emerso che si tratta di un settore in crescita “non per pochi”, ma “per tutti”, attraverso la consapevolezza della necessità di una progettazione e di una formazione che tenga conto dell’intera filiera pubblica e privata del turismo accessibile.
Il consolidamento di questa nuova area di specializzazione, che si stima conti in Italia 3,5 milioni di potenziali fruitori, è esattamente in linea con l’impostazione della BETA, sempre pronta a cogliere nuove sfide lanciate dal mercato.

Franca Vitone