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Molte amministrazioni comunali della Valtrompia, da Lumezzane a Villa Carcina, da Nave a Concesio, lamentavano gli incessanti cali nelle entrate dallo Stato e questo svantaggiava i servizi, sia sociali che nel campo della cultura. Lo scorso venerdì 16 novembre è passata in Senato la nuova legge Finanziaria 2008 che prevede, tra gli altri articoli, provvedimenti ed emendamenti, anche un passo particolare dedicato agli enti comunali e alle Comunità Montane. Molti esponenti politici e molti giornalisti hanno esternato dai palcoscenici della televisione o dei giornali le proprie opinioni in merito a questi enti che raggruppano più comuni, e il pensiero preponderante è stato: “Le comunità montane non servono a niente, sperperano i soldi dello stato. Chiudiamole”. Questo pensiero si è rivelato profezia, perché l’art. 13 della legge economica riguarda proprio gli enti montani e il primo a subire questo provvedimento è il secondo comune più grande (per la nostra provincia) dopo quello di Brescia, cioè Lumezzane.
La Finanziaria, che è stata approvata anche dalla Camera esclude (per ora!) dalle Comunità Montane quegli enti e quei comuni che hanno un numero di abitanti superiore a 15mila, quindi il Comune valgobbino (che ha circa 25mila abitanti) attualmente guidato da Silvano Corli, dovrà restarne fuori. Il primo cittadino lumezzanese è protagonista in questa situazione. Dopo l’allontanamento dalla Comunità Montana di Valle Trompia, predisposta dalla precedente giunta comunale presieduta da Lucio Facchinetti (Fi), era stato proprio Corli a chiedere il reinserimento nell’ente e il presidente della Comunità Montana, Fabio Ferraglio, ne aveva ufficializzato il reingresso. Il presidente dell’ente montano, in primis, ha disprezzato e considerato negativo il provvedimento governativo, soprattutto perché non solo Lumezzane, ma anche altri comuni della Valtrompia (per motivi diversi da quello di Lumezzane) come Concesio, Bovezzo e Nave rischiano di essere esclusi.
“In questo modo – ha detto Ferraglio - si mette a rischio la gestione associata dei servizi che le comunità stanno già esercitando e si potrebbe assistere alla presenza di molteplici enti per l’erogazione degli stessi servizi”. Solidarietà e preoccupazione è stata espressa anche dagli altri presidenti delle Comunità montane, tra questi il numero uno della Valle Sabbia, Ermanno Pasini, il presidente della Valcamonica, Alessandro Bonomelli e il vertice del Sebino Bresciano, Angelo Zanotti.
Tra gli altri provvedimenti inclusi in questo articolo della Finanziaria, c’è anche la riduzione del numero dei consiglieri delle Comunità montane, che diventeranno uno solo per ciascun Comune, a prescindere dalle grandezze. “Avevamo immaginato questo atto – ha continuato il presidente della Valtrompia - su una riduzione del genere, ma non possiamo accettare il taglio dei Comuni, è questo il vero aspetto negativo”.
Lumezzane aveva poco tempo fa inaugurato il nuovo consultorio familiare, il terzo nella Valtrompia, e questa decisione emanata dalle alte istituzioni ha l’aria di essere una beffa. “Siamo l’anello debole, i più facili da colpire” è stato il coro unanime di tutte le comunità montane.
Fabio Zizzo |