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Il Piano è stato presentato al Pirellino, distaccamento a Brescia della Regione Lombardia. Si parla di 900 milioni di euro, 52 milioni in più rispetto al riparto del 2000, finora approvati dalla Commissione Europea per otto Regioni italiane. La Lombardia è insieme all'Emilia Romagna la Regione del centro nord che si è vista assegnare più fondi dal nuovo Psr. Risulta dalla relazione dall'assessore all'Agricoltura e vice presidente della Regione Lombardia Viviana Beccalossi, che ha avviato una serie di incontri con il mondo rurale di tutte le province lombarde per illustrare le maggiori novità del nuovo Piano.
Un piano che - va detto senza remore - non si differenzia, nella filosofia e nei contenuti, dai precedenti nei quali si è sempre affermato il valore dell'agricoltura di montagna per la tutela e la valorizzazione del territorio, ma che agli interessati non ha portato altro che le briciole tanto che la montagna - Valtrompia, compresa - ha visto spopolarsi intere zone abbandonate, perché vivere di stenti non è una prospettiva da sognare.
Secondo l'assessore il "piano è innovativo per un’agricoltura che cambia, che continua ad evolvere e chiede di contare di più". Belle parole, sicuramente e d'effetto. Ma in pratica?
Per l'assessore, per quanto riguarda la provincia di Brescia, la Regione ha impegnato oltre 170 milioni di euro, di cui oltre 70 milioni destinati a progetti per lo sviluppo e il miglioramento aziendale. E' invece di 33 milioni la quota destinata all'agro-industria e allo sviluppo della filiera, mentre 22 milioni sono per le misure agro-ambientali e 5 per favorire l'insediamento dei giovani agricoltori. Sono annunci già sentiti ma vallo a dire ai "montanari" che hanno la schiera ricurva per le fatiche sopportate a coltivare pezzi di terra in zone impervie strappate al bosco dagli antenati dai quali ricavare quanto basta per mandare avanti una famiglia non solo è un problema ma utopia.
L'informazione è stata data con una conferenza stampa ed la Regione sembra aver esaurito il suo compito. Una volta scritte le circolari, la palla passerà alla Provincia di Brescia de sarà l'assessore delegato, Sergio Grazioli ad occuparsene. Ma non mancano le criticità. "Speriamo - afferma Grazioli - che sulla misura relativa all’assistenza tecnica si possa ancora correggere il tiro. Brescia, in questo settore, è un modello d’eccellenza che ha prodotto risultati estremamente positivi. Vanificarli sarebbe un peccato". Sarebbe proseguire in una politica che ha deluso, e scontentato molti che pure hanno dato la loro preferenza alla colazione che governa il Pirellone dove, a quanto pare, la "Casta" si è insediata senza differenziarsi da altre componenti della politica locale nazionale. (f.p.)
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