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 Nr.28 del 03/12/2007
 
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Lancini salva il Verona
Non riusciamo a far bresciana la gestione dell'aeroporto di Montichiari che porta il nome di Gabriele D'Annunzio, ma c'è un bresciano che acquista la società di calcio veronese Hellas Verona Football Club


   Pietro Arvedi


È Giovanni Battista Lancini che ha acquistato la società veneta dal conte Pietro Arvedi. Lancini è titolare della PetraItalia, settore edilizio, ramo nuove realizzazioni e ristrutturazioni di qualità su strutture bioedilizie e bioclimatiche, con sede a Capriolo. Il Verona quindi è bresciano. Nella cordata anche un gruppo di imprenditori seri, trasparenti e molto ben disposti come Antonio Percassi, industriale di successo della Bergamasca con un passato importante da giocatore e da dirigente dell’Atalanta. La nuova proprietà bresciana del Verona ha già scelto il direttore sportivo: è Giovanni Galli. Il presidente sarà veronese, perché deve essere una figura rappresentativa per i veronesi, per la città. Ma perché un bresciano come Lancini ha scelto Verona? "Per la vicinanza con Brescia, i vicini spesso entrano in contatto. Parlano e hanno modo di conoscersi. Con il Conte Arvedi ci conosciamo da tempo. Il legame era forte, basato sul rispetto e la stima reciproca. I tifosi gialloblù possono stare tranquilli, abbiamo intenzioni molto serie. Agiremo in maniera trasparente. Illustreremo cariche e programmi. Il progetto c'è, è importante, vogliamo fare il bene del Verona".
I bresciani prendono in mano una squadra disperata fanalino di coda del girone A della C1: "Ma noi siamo qui per un grande rilancio", assicura il nuovo patron della squadra che dimostra come anche gli industriali bresciani amano il calcio. O intravedono affari convenienti? Chissà cosa pensa Corioni che il suo Brescia proprio qualche veronese voleva sfilargli.

Franco Piovani



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