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Dopo le fasi di adozione del progetto, terminato a fine marzo e di risposta alle osservazioni e considerazioni da parte dei cittadini (giunta lo scorso fine settembre), da mercoledì 21 novembre il nuovo strumento urbanistico è entrato definitivamente in vigore, con la sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale delle Regione Lombardia (BURL, n°47). Questo atto burocratico era, infatti, l'ultima formalità, affinché il Piano diventasse a tutti gli effetti esecutivo e fossero rese possibili anche tutte le richieste dei cittadini accolte nel Consiglio Comunale di fine settembre. Il Prg, il vecchio piano regolatore in vigore dal 1986, viene messo definitivamente in soffitta, ponendo così fine alla sovrapposizione dei due piani, che in questi mesi imponeva di applicare ad ogni richiesta di licenza edilizia la norma più restrittiva. “Questo periodo è stato senza dubbio un freno per l'attività edilizia - ha detto l’assessore all’Urbanistica, Carlo Senesi -. Ora invece il Pgt è l'unico strumento attivo e permetterà di sbloccare moltissime situazioni critiche che erano in attesa di una definizione”.
Tra queste ci sono nuove aree per l'espansione edilizia, mentre altre zone che erano state bloccate per previsioni di servizi o tangenziali, oggi decadute, possono invece ripartire.
Uno dei provvedimenti più importanti presi in considerazione dal Pgt riguarda l’introduzione delle cosiddette "Zone A", cioè il riconoscimento dei centri storici, mentre gli oneri di urbanizzazione per la ristrutturazione di questi edifici vengono dimezzati rispetto a quanto si pagava poco tempo fa.
Sul tema dei centri storici è intervenuto lo stesso assessore: "Da una parte vi è l'attenzione a salvaguardare gli edifici dei centri, che esprimono delle qualità architettoniche legate alla memoria e alla storia delle nostre frazioni. Non vogliamo – ha continuato Seneci - che queste qualità vengano snaturate. Ma, anziché richiedere ogni volta ai cittadini di presentare un piano distinto per intervenire sugli edifici, il Comune ha già valutato ogni struttura architettonica con una scheda dettagliata, in modo tale che il privato sappia già cosa può fare, cosa può cambiare e cosa deve mantenere. Si può quindi intervenire solo con un permesso di costruire". Parlando di temi storici e di relative conseguenze in termini di salvaguardia, Seneci ha chiesto anche che la tutela non venga posta come freno per il miglioramento degli edifici.
“Per impedire che eccessivi vincoli di tutela possano in qualche modo frenare la ristrutturazione e la riqualificazione dei centri – ha terminato l’assessore - l'Amministrazione ha dato un grosso incentivo, dimezzando il costo degli oneri di urbanizzazione”.
Per quanto riguarda le zone storiche, i progetti architettonici dei nuclei di antica formazione sono disponibili all’Ufficio Edilizia del comune di Lumezzane, oppure collegandosi al sito internet www.comune.lumezzane.bs.it.
Fabio Zizzo |