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 Edizione del 24/10/2011
 
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Il giusto equilibrio


In molti programmi dietetici o di regolazione alimentare, i carboidrati (o glucidi) sono quasi sempre connotati da valenza negativa, imputati di essere i responsabili dell’aumento di peso. Analizziamo le funzioni e le particolarità, positive e negative, di questi macronutrienti importanti.
I carboidrati rappresentano la fonte prevalente di energia: mentre in Africa circa l’80% dell’apporto calorico proviene dai glucidi, in America essi rappresentano il 40- 50% del totale calorico giornaliero, una percentuale vicina a quella consigliata in Italia, che si aggira intorno al 55% dell’apporto calorico totale.
Tale quantità è sufficiente a rifornire il nostro corpo dell’energia richiesta anche in caso di aumentata attività fisica.
Sebbene le fonti glucidiche da privilegiare nella dieta siano rappresentate da frutta, cereali e vegetali, questi cibi in realtà non sono sempre i più consumati: in America, paese dove il sovrappeso e l’obesità rappresentano un serio problema, si assiste ad un maggior utilizzo di carboidrati sottoforma di zuccheri semplici.
Se un tempo l’eccesso di zuccheri semplici poteva causare la carie o la caduta dei denti, oggi i rischi reali sono di ben altra entità, rappresentati dall’obesità, dal diabete e da complicazioni cardiovascolari.
Una spiegazione del possibile ruolo dei carboidrati nell’insorgenza del diabete può essere fornito dai diversi tipi e tempi di digestione dei carboidrati stessi; gli amidi a basso contenuto in fibre (gli zuccheri contenuti nelle bibite) si digeriscono velocemente ed entrano altrettanto velocemente in circolo. Al contrario, le fibre presenti negli amidi integrali ne rallentano la digestione e producono un minimo rialzo glicemico post-prandiale.
Il diabete, quindi, insorge quando il nostro pancreas non e’ più in grado di produrre la quantità di insulina richiesta per mantenere la glicemia a livelli normali.
Il rapido assorbimento dei carboidrati determina un’eccessiva produzione di insulina: l’aumento di peso si verifica in quanto le anormali quantità di insulina facilitano la conversione del glucosio in trigliceridi (grassi), che si depositano come grasso corporeo nel tessuto adiposo.
Nei soggetti fisicamente attivi, l’esercizio fisico regolare produce, al contrario, benefici effetti, esercitando una potente influenza sul controllo del peso e incrementando la sensibilità dell’organismo all’insulina.
in conclusione per ridurre l’insorgenza di tali patologie può essere utile l’assunzione di alimenti contenenti carboidrati complessi non raffinati e a lento assorbimento come pasta e pane integrale e riso grezzo.


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