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 Edizione del 24/10/2011
 
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Don Salvi, chi era costui?
Nell’ultimo Consiglio Comunale, all’unanimità, sono state intitolate due nuove vie a due personaggi che per Pezzaze hanno fatto tanto


   Ados Fiordeo Sedaboni


La strada sotto Pezzazole è dedicata alla Signora Maestra Glacelli Blesilla.
La strada che parte dalla salita che porta al sagrato della Parrocchiale e va verso il cimitero fino a collegarsi con via S. Apollonio è invece dedicata a Don Francesco Salvi. Mentre la Maestra Blesilla è ampiamente conosciuta nella realtà locale, molti cittadini di Pezzaze si saranno forse chiesti chi mai sia questo Don Francesco Salvi? Vi farò una breve cronistoria sintetizzata (tratta da documenti ufficiali).

Nell’anno 1706 Pezzaze aveva deliberato di costruire la sua nuova Parrocchiale (la parrocchiale era quella di S. Apollonio), ma l’idea rimase tale per gravi motivi. Il 1° maggio 1748 morì il parroco di Pezzaze Don Bartolomeo Facchini (1716-1748) di Savenone (all’epoca frazione di Pezzaze) il quale aveva iniziato le pratiche per costruire la nuova parrocchiale. Fu, infatti, da lui scelto il luogo (attuale) dove erigere la chiesa accettando l’offerta fatta da rev. D. Giovanni Viotti. Ma trovò forte opposizione da parte dei pochi abitanti di Avano che avrebbero dovuto recarsi nella nuova chiesa più a valle rispetto a quella di S. Apollonio. Per eliminare o mitigare quest’opposizione il parroco Don Facchini fece erigere nell’anno 1746 in Avano la Chiesa dedicata a S. Gaetano Thienne.

Alla morte di Don Facchini succedette come parroco il giovane suo nipote Don Francesco Salvi, figlio di sua sorella. Durante l’infermità del vecchio zio, per circa quattro anni, egli aveva esercitato in sostituzione dello zio e aveva tenuto vivo con la parola e l’azione il sacro fuoco per l’erezione della nuova chiesa. Ancora vivente lo zio aveva chiesto ed ottenuto dal Comune con delibera del 26 Luglio 1745 di abbattere la Torre di Mondaro per utilizzare le pietre, ma la popolazione si oppose dimostrandosi più intelligente dei suoi dirigenti (aneddoto che conosciamo tutti).

Anno 1748: benedizione e posa della prima pietra della nuova chiesa - Anno 1765: trasformazione dell’antica chiesa votiva di S. Rocco nell’attuale casa canonica e Benedizione della nuova Chiesa costruita in circa 15 anni.

La chiesa di S. Rocco fu eretta dal Comune sulla fine del VI e nei primi anni del XVI secolo.
Di questa chiesa non resta che il campanile e vicino ad esso l’abside (recentemente restaurato con la scoperta di meravigliosi affreschi). Era stata eretta in onore del santo Pellegrino francese, invocato protettore contro la peste in una delle frequenti epidemie che colpirono le nostre contrade in quei terribili anni di sventure che passarono dalla discesa dei Francesi di Carlo VIII (1492), alle invasioni dei Lanzichenecchi Tedeschi
Del Duca di Borbone (1527), anni fatali di guerre, carestie, pestilenze ed altri malanni generali. Il Comune oltre ad aver fabbricato questo tempio votivo provvedeva a pagare il cappellano che doveva celebrare la messa ogni giorno.


Anno 1766, 14 ottobre: solenne trasporto del S.S. Sacramento dalla vecchia Parrocchiale di S. Apollonio alla nuova e principio dell’ufficiatura di essa - Anno 1773: Benedizione e inaugurazione dello splendido altar maggiore e relativa tribuna - Anno 1780, 11 giugno: consacrazione della chiesa compiuta dal Vescovo di Brescia Mons. Giovanni Nani in occasione della visita pastorale (la lapide che ricorda questo evento si trova sopra la porta centrale all’interno della chiesa).

Riassumendo Don FRANCESCO SALVI fu il parroco che costruì la Nostra attuale Parrocchiale, fu anche il primo parroco di Pezzaze nel 1787 ad avere il titolo di ARCIPRETE e di VICARIO FORANEO. Morì a 88 anni nel 1801. Fu sepolto nella sua chiesa dinnanzi all’altare della S. Croce, ora del S. Cuore, ivi ricordato da una laconicissima epigrafe, ora anch’essa scomparsa: PI / ARJ – SALVJ – OSSA / ORATE – PRO – EO / + / 22. N . 1801.

La cronistoria completa la trovate sull’opuscolo pubblicato in occasione di Santa Barbara il 4 dicembre 1944 dal titolo: “Pezzaze nella sua storia e nella sua vita religiosa”. Io ho cercato di fare un piccolo riassunto appunto dall’ opuscolo in mio possesso


Il vostro compaesano
Ados Fiordeo Sedaboni



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