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 Edizione del 16/12/2011
 
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Piuttosto che sparare a zero…
Vorrei fare chiarezza su una questione che sta tenendo banco in queste settimane in Valtrompia e che coinvolge non solo la Provincia, ma anche molte famiglie, insegnanti e studenti


   Aristide Peli


Non è mia abitudine parlare attraverso le Lettere, né fare polemiche. Quello che desidero è dare informazioni corrette sulla vicenda del liceo “Moretti di Gardone V.T.”, anzi dell’Istituto di Istruzione Superiore C. Beretta, perché questo è il suo vero nome e mi auguro che così venga chiamato da tutti.
Inizio da una precisazione, che nasce da una mala informazione che è circolata: non è vero che il liceo Linguistico si trasferisce dal prossimo anno scolastico all’Istituto di istruzione superiore Primo Levi di Sarezzo; chi oggi sta frequentando a Gardone V.T. completerà il suo piano di studi in questo paese. Saranno sole le nuove classi prime del prossimo anno a partire in quel di Sarezzo, come del resto prevede la delibera dell’Offerta formativa di Giunta provinciale approvata in data 4/11/2011.

Chiarito questo, ci tengo a precisare che alla base del trasferimento da Gardone V.T. a Sarezzo dell’indirizzo Linguistico non ci sono né motivazioni politiche né preferenze. Basti dire che sia il Comune di Gardone V.T., che quello di Sarezzo sono retti da un’Amministrazione di centrosinistra, quindi non vedo dove stiano le strategie politiche per favorire questo o quel partito. Forse qualche insegnante o qualche sindaco si dimentica che due anni fa è entrata in vigore la Riforma delle scuole superiori, che detta una serie di norme e di nuovi indirizzi. La Provincia, per dare attuazione alla Riforma, aveva chiarito da subito ai dirigenti scolastici che la riorganizzazione si sarebbe basata su due capisaldi: il dimensionamento degli edifici scolastici (difficilmente sarebbero state concesse risorse per ampliamenti, se a pochi chilometri ci sono scuole con spazi liberi) e il disincentivo a creare succursali o distaccamenti. Le scelte dell’Amministrazione provinciale sono state dettate non dai tagli, ma solo da una riorganizzazione funzionale e da un migliore impiego delle risorse e una migliore offerta formativa. Lo studio delle previsioni dell’andamento scolastico per i prossimi anni ci ha riportato che la struttura di Gardone V.T. non sarebbe stata in grado di sostenere l’aumento di alunni previsto per il futuro. Quest’anno ci sono, infatti, sette prime, che fanno supporre che entro cinque anni ci sarà bisogno di 35 aule; bene, nella sede di Gardone V.T. non ci stanno. Come fare, vista l’impossibilità di ampliare la struttura? Bisogna trovare un altro edificio: gli amministratori di Gardone V.T. propongono una struttura di loro proprietà a Inzino, mentre l’edificio di Sarezzo appartiene alla Provincia.
Qual è il buon padre di famiglia che – in tempi di difficoltà – non utilizza la propria casa, ma quella di un parente, per crescere i figli? Può essere che, in passato, la Provincia abbia fatto delle scelte non oculate per la costruzione e la distribuzione degli indirizzi in Valtrompia. Ma questo non vuol dire che agli errori non si possa porre rimedio. Un esempio di poca lungimiranza è appunto la scuola di Inzino, ristrutturata avendo nelle vicinanze un polo come Sarezzo, che aveva già tutte le attrezzature e i servizi idonei. Forse la decisione non accorta della Provincia, ai tempi, è stata condizionata dal fatto che uno degli amministratori gardonesi - molto attento ai suoi concittadini - era pure dirigente dell’Istruzione in Provincia. Invito quindi il Sindaco di Gardone V.T. a verificare i fatti. Gli errori si possono però riparare, com’è successo per Inzino, che due anni fa è stato chiuso e gli studenti portati a Sarezzo. Sulla vicenda, sto ancora aspettando i riscontri del Sindaco di Gardone V.T.

Tutto quanto è stato deciso, lo preciso per bene, è stato illustrato e concordato con i sindaci e i dirigenti scolastici, con i quali si è valutata l’opportunità di una migliore distribuzione dell’offerta formativa in Valtrompia. Il piano è stato presentato e condiviso il 20 ottobre con i dirigenti e gli amministratori dei Comuni interessati, il 26 ottobre col Consiglio scolastico provinciale, il 28 col Comitato scolastico provinciale e il 3 novembre in Comunità montana alla presenza del presidente, di tutti i sindaci triumplini e dei dirigenti delle scuole medie, alle quali l’offerta formativa è rivolta . Il 4 novembre è stata quindi approvata la delibera di Giunta provinciale. La proposta è stata valutata positivamente dalle Amministrazioni comunali della Valtrompia, solo una – quella di Gardone V.T. – non era d’accordo. Mi chiedo quindi se non è il caso di farsi un esame di coscienza, piuttosto che sparare a zero su chi sta lavorando per meglio organizzare la vita scolastica di tutti gli studenti bresciani. E, soprattutto, quando si parla a titolo strettamente personale, visto che si è gli unici a dissentire, si abbia il coraggio di non coinvolgere “tutta la Valtrompia”, come si è voluto far credere a lettori e cittadini. Capisco l’orgoglio di essere il primo cittadino di un ente importante come Gardone V.T. ma ricordo che Gardone V.T. non è l’unico Comune in Valtrompia (così come nel Bresciano) a fare bene ed avere delle eccellenze. Anche in altri centri ci sono bravi insegnanti, anche in altre realtà le persone lavorano e progettano con coscienza. A voler ben guardare, poi, Sarezzo è baricentrico rispetto alla Valle, mentre Gardone V.T. no, e quindi si candida ad accogliere più studenti. Forse non tutti sanno che sono ben 34 i ragazzi che, pur avendo il liceo Linguistico a Gardone V.T., decidono comunque di frequentare a Brescia. Non è detto che con questa nostra scelta non si riesca a mantenere sul territorio qualche alunno in più, evitando il famigerato pendolarismo. Ma non solo: una delle scuole più gettonate in città è il Lunardi, che unisce competenze linguistiche con ragionieristiche. L’unione dell’indirizzo “Amministrazione Finanza e Marketing”, che già c’è a Sarezzo, con il liceo Linguistico proveniente da Gardone V.T., ci permetterebbe di potenziare questo settore, creando un corpo docenti che possa sostenere la ragioneria con più lingue. Si tratta quindi anche di una scelta didattica, che ci permette di creare un “mini-Lunardi”.

Concludo questa lunga lettera rimarcando che le scelte della Provincia sono dettate dall’intenzione di migliorare l’offerta formativa in Valtrompia, come del resto per tutta la Provincia, e permettere agli studenti di restare sul territorio, con scuole di qualità, tutte, sia a Gardone V.T. che a Sarezzo e Lumezzane. È solo in questo modo che noi amministratori possiamo dare risposte alle reali esigenze delle famiglie e degli studenti.
Mi scuso se mi sono dilungato, ma un tema così delicato e con così tanta attenzione nelle ultime settimane meritava una spiegazione completa.

Aristide Peli
Assessore all’Istruzione Provincia di Brescia


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