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venerdì 19 aprile 2024 | 01:29
 Edizione del 17/12/2018
 
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La voce delle croci di legno della Valtrompia
Una Conviviale “speciale“ al Ristorante “Al Falconiere” in Gardone Valtrompia: la presentazione di un interessante lavoro sui Caduti della Grande guerra 1915 – 18
Leggi l'articolo completo in forma testuale ( clicca qui )



La voce delle croci di legno della Valtrompia
( VERSIONE TESTUALE )

Il Presidente Dott.Massimo Paccagnella ha presentato il nostro ospite, invitato da Michele Radici, dott.Giuseppe Bonomi, tracciandone un curriculum di tutto rispetto: dalla laurea in Medicina con specializzazione in Chirurgia generale, al Primariato all’Ospedale di Rovato, alla direzione del Dipartimento di Emergenza – Urgenza all’ospedale di Chiari, fino alla pensione che gli ha permesso di coltivare la sua grande passione, lo studio e la ricerca nell’ambito della Storia locale. Oggi il Bonomi fa parte del gruppo di ricerca storica di Rovato fondato e diretto da Don Giovanni Donni. L’oratore ci ha esposto in modo chiaro e rigoroso le motivazioni, la metodologia, il contenuto e lo scopo della sua accurata ricerca. Spinto e motivato da una sorta di dovere morale, oltre che civico di conservare, onorare e trasmettere la memoria dei Caduti della Grande guerra originari della terra bresciana, Bonomi ne ha raccolto i carteggi (lettere, cartoline postali) attingendoli sia dall’Archivio di Stato sia da fonti private. Tutto ilmateriale, frutto di un lavoro lungo e meticoloso,è stato scrupolosamentecatalogato, suddiviso per i paesi diprovenienza e pubblicato in una rilogia intitolata “La voce delle croci di legno “.Una voce che ci giunge dai piccoli cimiteri di guerra sparsi anche nelle nostre valli, che custodiscono le giovani spoglie dei soldati caduti in battaglia, negli ospedali da campo, in prigionia, sotto l’ombra di croci di legno grezzo che portano inciso semplicemente un nome. Una voce che ci parla attraverso le numerose lettere scritte da questi giovani di 18 / 25 anni, per esser vicini e stringersi ai loro cari , quasi ad esorcizzare la tremenda percezione della morte imminente.
Sono lettere che, come ben sottolineava il relatore, non hanno bisogno di presentazionené di commenti: nella loro semplicità esprimono gli ideali, il coraggio e la paura, la fatica, laragilità, lo sgomento ma anche la generosità e l’eroismo, il radicato senso del dovere e lospirito di sacrificio della nostra migliore gioventù; rappresentano le più vere e diretteestimonianze storiche.Nei tre libri già pubblicati l’autore ha trascritto anzitutto i nomi ed i dati anagrafici dei cadutidi ogni Arma provenienti dai vari Comuni del Bresciano, Franciacorta e Sebino: “ I nomi,prima di tutto, tengono viva la memoria “. A seguire, il testo integrale di tutte le lettere ecartoline postali raccolte, poesie di guerra, articoli attinti dai giornali locali dell’epoca. Infine, alla ricerca testuale, si aggiunge la documentazione iconografica: fotografie di lapidi e monumenti commemorativi scattate dallo stesso autore nei vari luoghi di guerra, a cui siaggiungono foto originali dal campo di battaglia. Un materiale ricco e prezioso molto apprezzato da tutte le Agenzie della cultura bresciana e non solo.
A conclusione di questa appassionante ricerca, l’ultimo libro, ormai ultimato ed in attesa di pubblicazione, strutturato come i precedenti, che riguarda i Caduti triumplini. Un testo che ha già ottenuto l’apprezzamento, e il patrocinio dei Comuni della Valle, della Comunità Montana, dell’Istituto di Storia del Risorgimento, della Facoltà di Storia Moderna dell’Università Cattolica di Brescia, del Presidente del Consiglio dei Ministri. E proprio in occasione delle celebrazioni del Centenario della Grande guerra, noi, come Rotary Valtrompia, siamo orgogliosi di promuovere la pubblicazione di questo libro che, dando voce ai nostri nonni o bisnonni caduti o feriti in guerra, da una parte costituisce un monito affinchè non abbia più a ripetersi questa terribile esperienza, dall’altra uno strumento per trasmettere alle nuove generazioni preziose testimonianze ormai quasi dimenticate.
Ma nessuna relazione, infine, ha potuto raggiungere il cuore degli uditori più del testo stesso di alcune lettere, intenso e commovente nella sua semplicità. Lo abbiamo ascoltato da una voce narrante con il sottofondo struggente dell’armonica a bocca. Parole che esprimono valori intramontabili anche se oggi, purtroppo, non tanto in voga: la famiglia, il senso del dovere, l’amor di patria, lo spirito di sacrificio.

Giuseppe Martinazzi


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