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 Nr.5 del 10/03/2008
 
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Contro la piaga dei documenti falsi
Carte di circolazione, d’identità, passaporti, patenti internazionali, ma anche nazionali, talloncini assicurativi: la Polizia Provinciale contro la piaga dei documenti falsi


   Guido Bonomelli



  



  



  


Negli ultimi anni a causa della forte ondata di immigrazione soprattutto di cittadini extracomunitari, ma anche dei neo comunitari, provenienti dalla Romania, è stata riscontrata la presenza di numerosi casi di patenti, talloncini assicurativi e permessi internazionali falsi. Alta la percentuale di quelli rumeni, tra l’altro in continua evoluzione.
Per far fronte a questo problema il Corpo della Polizia Provinciale si è dotato, lo scorso febbraio, di apparecchiature mobili e fisse per il controllo di documenti che a prima vista potrebbero sembrare “genuini”. L’investimento nell’acquisto di queste sofisticate apparecchiature da parte della Provincia di Brescia, pari a 6.700,00 euro, ha come obiettivo quello di dotare gli agenti della Polizia Provinciale del Nucleo Sicurezza Integrata, di strumenti in grado rilevare in tempo reale ipotesi di contraffazione di un certo livello di documenti identificativi che non sarebbe rilevabile “ad occhio nudo”.
Diverse sono oggi le nazionalità rappresentate sul nostro territorio, di qui l’esigenza di dotare il Corpo di nuove apparecchiature in grado di effettuare controlli efficaci. L'apparecchiatura in questione riguarda una postazione fissa installata nella sede operativa di Brescia, e di 10 kit portatili (postazioni mobili) che potranno essere usati in esterna, sistemati sulle autovetture degli agenti durante le attività di controllo, alcune delle quali saranno date in dotazione anche nelle sedi distaccate di Breno e Salò. Nel primo caso si tratta di una pratica e robusta valigetta che fornisce all’operatore la possibilità di controllare i documenti nel modo più veloce. Il sistema permette di effettuare diversi tipi di analisi, anche quelle più complesse. L’equipaggiamento portatile contiene un sistema di alimentazione che rende possibile il funzionamento in auto con collegamento a presa 12V, più maneggevole, è dotato di diversi accessori per il controllo documenti. Spesso nella maggioranza dei casi le operazioni di controllo si limitano a verificare il documento esibito dando per scontato che sia originale e che quei i dati in esso contenuti sono veritieri.
Attualmente, però, sono in circolazione falsi altamente sofisticati. Per questo la Provincia di Brescia ha ritenuto fondamentale dotare la Polizia provinciale di strumenti che la mettano in condizione di non operare “al buio”.

Professionalità qualificata da un lato e strumentazione adeguata rappresentano l’obiettivo che l’Ente si è posto: garantire al territorio sempre maggiore sicurezza.
“Con la modifica e l’approvazione avvenuta nel maggio scorso del regolamento istitutivo del Corpo della Polizia Provinciale – spiega l’assessore alla Sicurezza della Provincia di Brescia Guido Bonomelli – l’Ente si è posto di raggiungere alcuni obiettivi in tema di sicurezza e di contrasto all’immigrazione clandestina. Questo uno dei primi passi. Gli strumenti di cui il Corpo si è dotato è il primo tassello per contrastare il reato dell’immigrazione clandestina. Reato che in passato aveva come conseguenza solo l’ingresso di persone prive di documenti a cui oggi si aggiunge anche la falsificazione di una serie di documenti sempre più sofisticata e organizzata. Fenomeno in crescita negli ultimi anni. Ritengo dunque – prosegue Bonomelli - importante questo investimento per dotare il Corpo della Provinciale di strumenti idonei a contrastare un fenomeno che non riguarda solo gli immigrati che falsificano i documenti, ma anche chi sfrutta questi mezzi per agevolarne l’ingresso. Se aumenta la sofisticazione e proliferano i documenti fasi consentendo una forte immigrazione clandestina significa che quando si parla di immigrati illegali, non si può più parlare di “poveri diavoli” che tentano nel nostro Paese la fortuna. Ci troviamo di fronte – conclude Bonomelli - a un problema ben più importante come il racket organizzato, contro cui non bisogna avere alcuna compassione”.


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