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 Nr.3 del 12/02/2007
 
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Proposta ‘07 Progetto teatrale per la Val Trompia
Comuni aderenti: Brione, Concesio, Gardone V. T., Lodrino, Marcheno, Nave, Sarezzo, Tavernole S. Mella, Villa Carcina

Venerdì 16 febbraio 2007

Il custode delle partenze
di Renata Molinari e Massimiliano Speziani
con Massimiliano Speziani

Teatro Parrocchiale Paolo VI di Muratello ▪ Via S Francesco - Nave
ore 21:00 - ingresso gratuito
[dopoteatro presso l’Oratorio]


Massimiliano Speziani, vincitore del Premo Ubu nel 1997 e interprete di rara intensità e precisione, si esibisce in un rito laico che ci parla di chi se ne va e di chi resta, di chi si attacca alla realtà e di chi si perde nella menzogna e nell’illusione, di chi non torna e di chi aspetta. Alla base dello spettacolo una domanda reciproca, fra attore e drammaturgo: come costruire testo, a partire da temi, motivi, letture e lavoro assieme. Testo verbale e testo d’azioni, testo drammatico, senza altre specificazioni.
All’inizio del lavoro un laboratorio realizzato a Montalcino, Pagine a Due , in cui Massimiliano Speziani e Giuseppe Battiston , sotto la guida di Renata Molinari, si confrontavano con “esercizi di composizione” desunti dalla Trilogia della città di K. Prima ancora la pratica attorale dei due attori, e il desiderio di confrontarsi con il tema del doppio.
Il Doppio, la menzogna, l’informazione e la verità, i linguaggi per raccontare la realtà, sono diventati i punti di approfondimento di un successivo laboratorio, dedicato alla scrittura di Durrenmatt.
Successivamente il lavoro si è spostato di nuovo sulla Trilogia, questa volta con l’atteggiamento di chi cerca di restituire un proprio sguardo e una propria realtà, a guisa di omaggio, su storie, personaggi e storie (e naturalmente temi) del libro. N’è nato un lavoro autonomo in cui come attore e drammaturgo, ci s’interroga su “quello che resta”, dopo un’esperienza che sovverte le abitudini e le certezze di una comunità, di vita, o più semplicemente di lettori e teatranti. Una comunità piccola, magari piccolissima, come quella che un attore può accogliere nella stanza di un drammaturgo.
Titoli di storie, temi, immagini, sentenze, azioni, come cerniere fra livelli diversi di esperienza e di lavoro. Forse verso un teatro in cui si custodisce , al presente, “ciò che resta” delle nostre avventure di conoscenza.
Questo è Il custode delle partenze: una stanza drammaturgica in cui persone e storie entrano ed escono come frammenti di una vicenda che si fa vicinissima e a tratti può diventare quella di ognuno di noi.
Massimiliano Speziani

Si forma alla Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano, dove ottiene il diploma di attore. Lavora in più spettacoli di Giancarlo Corbelli, Luca Ronconi, Massimo Castri. Vince il premio Coppola Prati per l’interpretazione del ruolo di Clarino nell’opera La vita è sogno di Calderon de la Barca (regia Massimo Castri). Lavora con la Compagnia Katzenmacher diretta da Alfonso Santagata per gli spettacoli Terra Sventrata e Polveri.
Vince il premio UBU ex-equo con Giuseppe Battiston per l’intrepretazione, come attore non protagonista, in Petito Strenge. Lavora con la medesima compagnia anche per gli spettacoli Tamburnait, Shopenauer Song, Ubu Scornacchiato e Ubu ‘U Pazz.
Nel 2002 comincia la collaborazione con la Compagnia Lombardi Tiezzi per gli spettacoli Hamlet, In fondo a destra-I danni del tabacco (Aldini-Checov), Antigone di Sofocle (B. Brecht), Viaggio Terrestre e Celeste di Simone Martini con la regia di Federico Tiezzi. (M. Luzi). Scrive e interpreta con la collaborazione di Renata Molinari Il Custode delle Partenze ispirato al romanzo di A. Kristof.
Lavora in Vendutissimi (segnalato al premio UBU) scritto e diretto da Renato Gabrielli. Attualmente è uno degli interpreti in Cesso Dentro, scritto da Renato Gabrielli e diretto da Sabrina Sinatti.
Ha lavorato per RadioRai in opere radiofoniche e programmi tra i quali Sam Torpedo (radioDue) e Razione K (istituto Barlumen, RadioTre)




Sabato 24 febbraio 2007

Diario di Provincia
di e con Oscar de Summa

Teatro Oratorio ▪ Piazza Don E. Moscardi, 3 - Marcheno
ore 21:00 - ingresso gratuito
[dopoteatro presso l’Oratorio]


Non succede nulla nel cuore della Puglia, nella terra che tremava a causa dell’urlo di Eracle, ora, non succede niente. Solo la depressione da calura estiva, l’avvallamento degli uomini che gingillano con il tempo, la vita grottesca degli ignavi. La noia è la sovrana di un regno bruciato in cui uomini e donne indugiano senza concludere nulla, rasserenati dall’abitudine, imbestialiti dalle trame più basse.
Questo è il sud raccontato da Oscar de Summa in un monologo dall’intrigante tessuto narrativo, questo è il sud amato e odiato, la casa che chiama da lontano ma alla quale non si vuole più ritornare. Oscar è anche il protagonista di Diario di Provincia, il ragazzo che dice no all’asfissia dei giorni eternamente uguali, e lo fa ribellandosi ingenuamente: cambiando lavoretti e abbigliamento, inseguendo le mode del nord ma trovandosi piantato nella stessa palude.
Un affresco di un sud scomodo ma che fa anche ridere, di un riso che a volte nasconde una tragedia sottesa, quel risvolto drammatico che forse rappresenta l’unica rottura ad una routine che annienta ogni speranza, ogni gesto eroico. In scena il solo corpo dell’attore, vicinissimo, solo in scena e vestito di nero, e la sua forza espressiva in uno spazio che via via diventa in un gioco di illusioni casa, officina, strada, piazza in un continuo sforzo di comunicazione con il pubblico la propria urgenza autobiografica.
A prima vista si potrebbe definirlo come il solito spettacolo di "narrazione" per attore/autore blaterante, ma l'impressione sarebbe superficiale perché è chiaro, a guardar meglio, che si tratta di un semplice monologo e che Oscar De Summa nemmeno ci tiene a passare per un affabulatore: il suo stare in scena, il suo utilizzo della voce e del corpo, delle stesse luci e musiche è quello di un attore e di un regista.
Il bel gesto delle mani, ripetuto, ciclico, meccanico, che evoca il passaggio di giorni sempre uguali, è inequivocabilmente il gesto di un attore. La scelta monologante si abbina alla materia trattata (sé stesso e la sua storia personale), l'impressione che arriva allo spettatore quella di una divertita, e insieme dolente, confessione. Proprio per questo in scena non c'è nulla, tranne un sincero Oscar De Summa in compagnia della sua autobiografia di ex ragazzo di provincia.




Info:

TrEATRO – Associazione Culturale
Via Dante, 159 – Ponte Zanano di Sarezzo (BS)
tel e fax 030 8901195 cell. 338 5946090
kontakthof@treatro.it
www.treatro.it


Comunità Montana di Valle Trompia
Via G. Matteotti, 372 – Gardone Val Trompia (BS)
tel 030 8337422
cultura@cm.valtrompia.it
www.valletrompia.it


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