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 Nr.19 del 13/10/2008
 
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COM’È CAMBIATO IL “VECCHIO” PRG


La legge regionale del 2005 ha inciso profondamente sulla pianificazione comunale che fino ad allora era regolata da una legge regionale del 1975. A sottolineare la differenza e la discontinuità tra il “vecchio” PRG (Piano regolatore generale) e il “nuovo” PGT (Piano di governo del territorio) è anche il limite temporale massimo (entro la fine del 2009) previsto dalla legge per arrivare al nuovo strumento di pianificazione.
Ma le differenze sostanziali sono altre.
Innanzitutto il PGT è l’espressione di una piena autonomia, e conseguente responsabilità, dei Comuni. Loro decidono, lo approvano, loro lo devono applicare e far rispettare. Nessun invio alla Regione come avveniva per i “vecchi” PRG ma solo una sorta di supervisione e di coordinamento da parte della Provincia.
In secondo luogo, il PGT deve essere articolato in un sistema di tre atti pianificatori: documento di piano, piano delle regole e piano dei servizi. I tre atti devono essere coordinati nelle strategie e nei contenuti ma possono essere relativamente indipendenti nelle procedure di attuazione, integrazione e aggiornamento. All’interno di una visione che si deve mantenere il più possibile unitaria, si individuano quindi tre strumenti con finalità specifiche e con proprie regole per essere approvati.
Con quest’impostazione, il legislatore ha voluto valorizzare maggiormente la discussione sulle strategie e sul futuro delle città/paesi (documento di piano) riducendo i rischi che la discussione su ogni singolo dettaglio operativo rendesse di non facile attuazione il Piano.
«Questo tipo di pianificazione - ha precisato l’assessore provinciale al Territorio, Parchi e VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), Francesco Mazzoli - ci consente una maggiore collaborazione tra i diversi livelli di gestione del territorio, comunale e provinciale, favorendo quella visione organica non solo nello sviluppo dei singoli piani dei diversi enti locali, ma anche nella loro attuazione». Nel PRG era invece frequente la tendenza a mescolare aspetti strategici e di dettaglio ed in qualche caso a far prevalere questi ultimi.

CURIOSITÀ


L’elenco dei Comuni che hanno approvato il Piano di Governo del Territorio comprende: Alfianello; Calvisano; Cazzago San Martino; Lumezzane; Maclodio; Mazzano; Orzinuovi; Orzivecchi; Pavone Mella; Pian Camuno; Pontevico; Prevalle; Quinzano d’Oglio; Sabbio Chiese; Sellero; Villachiara.
La palma del più “veloce” spetta a Quinzano la cui approvazione del PGT risale all’aprile del 2007 seguito da Cazzago (maggio 2007) e da Calvisano (giugno 2007). L’ultimo ad aver già concluso l’iter di approvazione è stato il comune di Mazzano (il 9 luglio) preceduto da Pontevico ( 2 luglio).
Sono otto i Comuni ( Barbariga, Castegnato, Cedegolo, Leno, Paitone, Pozzolengo, Roè Volciano e San Zeno Naviglio) che negli ultimi mesi hanno presentato il PGT all’Assessorato al Territorio e sono in attesa di ricevere il parere di compatibilità rispetto al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Nella fase successiva il Comune sarà chiamato alla definitiva approvazione del PGT.


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