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 Nr.8 del 06/04/2009
 
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Diploma regionale: risposta a 17 mila alunni
L’assessore Giampaolo Mantelli: “Un atto doveroso per la libertà di scelta delle famiglie contro la dispersione scolastica e contro la crisi economica. Il giusto coronamento del lavoro di sperimentazione svolto in questi due anni a Brescia”


   Giampaolo Mantelli


“Quest’accordo rappresenta una delle migliori risposte alla dispersione scolastica, alle istanze provenienti dal mondo del lavoro, alla richiesta di formazione “personalizzata” nel rispetto delle aspettative e della libertà di scelta degli alunni e delle famiglie tra le istituzioni scolastiche e formative”. È soddisfatto l’Assessore provinciale alla Pubblica Istruzione, Formazione professionale ed Edilizia Scolastica Giampaolo Mantelli, all’indomani dell’intesa sottoscritta dal Ministro dell’istruzione Gelmini e il presidente della Regione Roberto Formigoni che dà il via libera all’attuazione del governo regionale dell’istruzione e formazione professionale.
In sostanza si sperimenta a partire dall’anno 2009-2010 l’unificazione del sistema dell’istruzione professionale statale - a Brescia 22 istituti con circa 12.700 alunni – con l’istruzione e formazione professionale (IFP) regionale (appunto sotto il governo regionale) - a Brescia 21 centri con quasi 4.000 alunni.

L’attuazione prevede due fasi. In una prima fase la formazione professionale regionale verrà offerta anche dagli istituti professionali statali in aggiunta ai loro tradizionali percorsi di istruzione professionale. In una seconda fase 2010-2011 si attuerà un più stretto raccordo con la possibilità di avere per i primi 4 anni i percorsi IFP regionale e di attivare un quinto anno per il raggiungimento del diploma di Stato.
Sempre nell’intesa si sancisce il ritiro del ricorso del Governo contro la legge lombarda di riforma dell’istruzione (legge regionale n. 19 del 2007) e, quindi, dei ricorsi della Regione Lombardia contro le disposizioni della legge finanziaria del 2007 e le legge n. 40 del 2007.

“Le famiglie e gli alunni hanno finalmente l’opportunità di scegliere la strada che più ritengono adeguata – commenta l’assessore Mantelli – l’accordo infatti garantisce la continuità e l’unitarietà dell’offerta di istruzione e formazione professionale. Non solo: la sperimentazione consente l’avvio di forme innovative di organizzazione e gestione, valorizzando l’autonomia delle istituzioni scolastiche”.
Per Mantelli quest’accordo è strategico anche come “manovra” anti crisi: “Sarà possibile creare dei percorsi di formazione il più possibile personalizzati, dare ai giovani l’opportunità di coltivare le proprie ambizioni, raggiungere una formazione d’eccellenza che poi verrà messa al servizio delle nostre imprese alla ricerca di personale altamente qualificato tuttora inesistente sul mercato”.

“Certo – sottolinea Mantelli – se l’accordo fosse stato sottoscritto due anni fa, saremmo due passi avanti in tal senso, e le nostre aziende avrebbero qualche problema in meno”.
Non solo, aggiunge l’assessore: “Credo che quest’accordo sia il giusto coronamento del lavoro svolto in questi due anni come assessorato alla Formazione professionale, il frutto del lavoro di sperimentazione svolto, come da richiesta da parte della Regione Lombardia, sul fronte delle sperimentazioni”. A Brescia l’assessore Mantelli nei due anni di mandato, infatti, molto ha fatto per la formazione professionale, sperimentando in accordo con la Regione Lombardia a livello nazionale, bienni post diploma, corsi di alta formazione in stretta collaborazione con soggetti economici (aziende del settore tessile, siderurgico e meccanico, aziende legate alla grande distribuzione, banche) enti locali e organismi formativi per favorire l’incontro fra il mondo della scuola e quello del lavoro. Accordi che prevedono la formazione di tecnici superiori, altamente qualificati e specializzati, richiesti dalle imprese.

Infine sul fronte della dispersione scolastica, i dati diffusi dal settore Formazione professionale della Regione Lombardia raccontano che l’abbandono scolastico negli istituti professionali è di circa il 25% mentre nei corsi di istruzione e formazione professionale regionali è del 2%. “È un dato di fatto quindi – conclude Mantelli – che l’intesa giocherà anche a favore di tenere i nostri ragazzi sui banchi di scuola, insegnare loro un mestiere e permettergli poi di trovare un lavoro che li possa gratificare”.


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