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 Nr.8 del 06/04/2009
 
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Per limitare i danni dei terremoti
Presentato lo studio realizzato dall’assessorato provinciale al Territorio, guidato dall’assessore Francesco Mazzoli, e dall’Università di Pavia. Analizzati i territori delle Comunità montane del Sebino bresciano e della Valle Trompia


  



   Francesco Mazzoli


Brescia è la provincia più sismica della regione Lombardia. Secondo la classificazione oggi in vigore, dei 206 comuni bresciani 58 sono dislocati in zona 4 (basso rischio), in zona 3 sono 116 e ben 32 in zona 2.

“Conoscere e studiare la pericolosità sismica di un territorio diventa quindi un fattore strategico per prevenirne le conseguenze” ha precisato Francesco Mazzoli nel presentare, all’ITG Tartaglia, lo studio realizzato dall’Assessorato al Territorio della Provincia di Brescia in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli studi di Pavia.

“Il modo più efficace per prevenire i gravi danni di un evento sismico è pianificare con consapevolezza – ha sottolineato Mazzoli – ed il lavoro che da oltre un anno i tecnici dell’Assessorato hanno svolto, si è concretizzato in un documento che farà da base ad ulteriori approfondimenti e studi su basi comunali”.
Quello che Mazzoli ha tenuto a precisare è che “lo studio non è fonte di nuovi vincoli ma al contrario è un’opportunità che può aiutare le amministrazioni locali a programmare responsabilmente lo sviluppo del proprio territorio”.

La scelta di partire dalla valutazione di pericolosità sismica dei territori delle comunità montane del Sebino bresciano e della Valle Trompia è stata dettata dalla volontà di testare questo progetto pilota su zone meno delicate sotto l’aspetto sismico per poi allargare lo studio sull’intero territorio provinciale; inoltre per quei territori erano già disponibili molte informazioni che hanno agevolato il lavoro.

“Questo progetto – ha aggiunto Mazzoli - ci consentirà di acquisire maggiore esperienza, utile a procedere nello studio e nell’analisi delle zone più delicate della Val Sabbia e del Lago di Garda”.

Di certo chi potrà trarne vantaggio immediato è la Protezione Civile che “svolge egregiamente e con professionalità la propria funzione come già dimostrato in molte occasioni e che dallo studio potrà trarre spunti per aggiornare i piani di pronto intervento”.

Mazzoli ha poi concluso il proprio intervento sottolineando come anche lo studio sulla pericolosità sismica sia stato “un ulteriore tassello inserito nel quadro di collaborazioni tra istituzioni che è stata la parola d’ordine alla base dell’attività dell’Assessorato al Territorio”.


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